di Giuseppe Longo

TARCENTO – Primo Natale a Tarcento per monsignor Luca Calligaro che, dopo aver celebrato la tradizionale Messa di Mezzanotte, oggi presiederà la solenne Eucarestia delle 11 nel Duomo di San Pietro Apostolo. Proprio in vista delle feste di fine anno, il nuovo arciprete – arrivato da Martignacco a fine ottobre – ha indirizzato ai suoi nuovi parrocchiani una lettera che era in distribuzione in Chiesa domenica scorsa, ultima di Avvento, quando con la fiammella della Luce delle Pace di Betlemme, portata dagli Scout, ha acceso l’ultimo dei quattro tradizionali ceri che simboleggiano il periodo di attesa al grande evento cristiano della Natività. Messaggio nel quale don Luca esprime la «gratitudine ad ognuno di voi per il calore e l’affetto con cui mi avete accolto», aggiungendo che «nell’attesa di incontrarvi tutti e di conoscervi personalmente vi accompagno con la mia preghiera e con la benedizione del Signore».

La Luce della Pace di Betlemme.


«Sono molto contento di essere giunto tra voi, in questa grande Comunità – scrive l’arciprete -, e di inserirmi nella gloriosa storia di questa antica Pieve, seguendo i passi dei miei illustri predecessori, quali monsignor Di Gaspero, monsignor Frezza e monsignor Corgnali. La Parrocchia può e desidera essere ancora oggi un punto fermo di incontro, fede, spiritualità, cultura e arte, dove tutti si sentono accolti a casa, dove per tutti c’è un posto e dove tutti sono attesi e desiderati. Proprio per questo, è necessario camminare insieme sui sentieri di questo tempo che il Signore ci ha donato permettendoci di dare il meglio di noi mettendoci al servizio degli altri, che per noi cristiani non risultano estranei ma fratelli e sorelle che camminano al nostro fianco».
Ma come raggiungere questo obiettivo? «Per permetterci di realizzare tutto questo – spiega don Luca – sono necessarie prima di tutto delle persone di buona volontà che si dedicano al progetto comune della realtà parrocchiale e poi gli spazi adeguati a permetterci di realizzare questo sogno. Proprio per questi motivi, è con molta delicatezza che mi rivolgo a tutti voi, proprio in queste festività, per chiedervi un sostegno come partecipazione concreta ai bisogni della Chiesa». E, al riguardo, il parroco cita anche un problema contingente: «Sarebbe mio desiderio riuscire ad accendere un po’ di riscaldamento nel nostro Duomo al fine di poter vivere meglio le celebrazioni di queste festività. Vi ringrazio fin d’ora per la generosità che esprimerete nei confronti della Parrocchia, per il suo mantenimento e perché in questo modo gli spazi del nostro stare insieme potranno essere sempre più decorosi ed accoglienti». E l’arciprete poi continua: «Molte altre sono le iniziative che la Parrocchia, sostenuta dal vostro contributo e dal lavoro gratuito di moltissime persone, realizza a favore dei nostri bambini, dei nostri giovani, delle famiglie, degli anziani… e molte ancora sono le iniziative che vorremmo porre in essere per fare sentire sempre più viva e dinamica la presenza della Parrocchia sul territorio».

L’interno del Duomo…


La lettera ai tarcentini di don Luca Calligaro si era aperta con un suo breve profilo, ricordando che è nato e cresciuto nella vicina Buja (ha 42 anni) dove, ricordo, si è formato alla “scuola” di indimenticati pievani, come Aldo Bressani – che arrivò da Nimis dove il sacerdote fu formato da un grande bujese, monsignor Beniamino Alessio -, e il gemonese Emidio Goi. «Ho frequentato – prosegue – il Seminario di Castellerio e terminato gli studi di Teologia a Roma e a Padova. Dal 2006 al 2016 ho prestato il mio servizio pastorale nella Parrocchia di Lignano Sabbiadoro, dal 2016 al 2024 nella Collaborazione Pastorale di Martignacco e Moruzzo, e ora dal 27 ottobre sono qui a Tarcento insieme a voi». Come è noto, don Calligaro ha raccolto l’eredità spirituale, e materiale, di monsignor Duilio Corgnali, vinto da una grave quanto rapida malattia nello scorso mese di gennaio. E, come lui stesso ha ricordato, segue un altro grande parroco, monsignor Francesco Frezza – pure lui originario di Nimis – che si era spento proprio il giorno dell’Epifania, grande festa per Tarcento, di cinque anni fa.

… e il suo bel portale.

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In copertina, monsignor Luca Calligaro durante la Messa dell’ultima di Avvento.

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