Corrispondono a 360 mila euro le risorse che la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia ha destinato complessivamente, soltanto nel 2021, alle Università di Trieste e di Udine: 300 mila (150 mila per ciascun Ateneo) per il sostegno alla ricerca scientifica e correlata didattica nonché all’ampliamento e rafforzamento dell’offerta formativa, oltre a 60 mila euro per una borsa di dottorato interateneo nell’ambito della ricerca scientifica. Viene dunque notevolmente potenziato, con un incremento di 250 mila euro rispetto al 2020 (erano infatti 110 mila euro) il supporto diretto della Fondazione alle Università di Trieste e di Udine, con le quali la Fondazione ha condiviso nel corso del 2021, mediante appositi accordi pluriennali, specifiche modalità di collaborazione e programmi d’intervento, nell’ambito di una sinergia che viene ulteriormente rafforzata.

Il presidente Alberto Bergamin.

In coerenza con le priorità individuate in fase di programmazione triennale 2020-22 – educazione ed istruzione delle giovani generazioni, formazione del capitale umano, ricerca scientifica e tecnologica -, la Fondazione incrementa così il suo impegno in questo settore, con la consapevolezza che la qualità ed efficacia dei sistemi di educazione, istruzione e formazione rivesta un’importanza cruciale per il futuro del Paese, in quanto costituisce una base essenziale per lo sviluppo personale, l’integrazione sociale e l’occupabilità delle nuove generazioni.
«La Fondazione pone al centro dei suoi interventi i giovani e la loro formazione e considera la ricerca scientifica un elemento imprescindibile per lo sviluppo del territorio e la crescita della comunità», spiega il presidente della Fondazione, Alberto Bergamin. «L’Università – aggiunge – svolge da questo punto di vista una funzione determinante, in quanto strumento essenziale di trasmissione del sapere e di produzione di nuove conoscenze. Alla luce di queste considerazioni, la sinergia con gli Atenei regionali viene non solo confermata, ma rafforzata ulteriormente, con un notevole incremento di risorse da parte della Fondazione».

Le risorse individuate sono destinate ai corsi universitari presenti nel Polo goriziano dei due Atenei, con l’intento di valorizzarne le componenti formative, a progetti di ricerca che contribuiscono a generare sul territorio ricadute economiche e sociali positive e a favorire l’avanzamento della conoscenza scientifica. Nel dettaglio, i progetti di ricerca che gli Atenei avvieranno grazie al sostegno della Fondazione spaziano da tematiche di natura economica, culturale, giuridica, all’ingegneria e architettura, alla sociologia e alla geografia.
In particolare, al centro delle ricerche che condurrà l’Università di Trieste spiccano il tema della protezione sismica del territorio (Dipartimento di Ingegneria e Architettura), il cambiamento climatico e la sostenibilità della viticoltura nel Collio Goriziano (Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche), l’industria culturale e creativa del goriziano per la valorizzazione e la promozione turistica (Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali) e un approfondimento sui regimi di fiscalità di vantaggio nel territorio di Gorizia alla luce dei vincoli internazionali e del diritto dell’Unione Europea (Dipartimento di Scienze Giuridiche, Linguaggio, Interpretazione e Traduzione).
«L’Università di Trieste ha avviato un programma di rinnovamento e implementazione del Polo isontino in cui crediamo molto – afferma il rettore Roberto Di Lenarda –, il generoso contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia contribuirà in maniera consistente ad accelerare questo processo. La sede sarà in tempi brevi sempre più attrattiva in termini di servizi e offerta formativa».

Di grande interesse e rilievo anche i progetti di ricerca che verranno condotti dall’Ateneo di Udine: da paesaggio di frontiera a paesaggio di relazione, la frontiera italo-slovena di Gorizia come laboratorio di pratiche interculturali (Dipartimento Lingue e letterature, comunicazione, formazione e società), il patrimonio paesaggistico regionale e la funzione di processi partecipati e social big data per favorirne la tutela e valorizzazione (Dipartimento di Lingue e Letterature, Comunicazione, Formazione e Società), ancora il progetto “Città del Vino Fvg: obiettivo Agenda 2030” (condotto dal Dipartimento di scienze agroalimentari, ambientali e animali). E, nell’ambito del Dams, tre studi incentrati su: industria culturale e identità di genere; oggetti promozionali riconducibili al mondo del cinema tra gli anni 50 e 70; cultura della produzione cinematografica in Italia negli anni ’50.
«Siamo grati alla Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia – sottolinea il rettore dell’Università di Udine, Roberto Pinton – per il continuo e crescente impegno a sostegno dell’offerta formativa e della ricerca scientifica del nostro Ateneo a Gorizia. Di grande rilievo anche le risorse messe a disposizione per una borsa di dottorato interateneo. La Fondazione è un punto di riferimento imprescindibile e lungimirante per le università sul territorio, grazie al suo impegno a favore delle giovani generazioni, della formazione superiore e della ricerca in un’ottica di valorizzazione e crescita del territorio».

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In copertina e qui sopra due immagini della sede della Fondazione Carigo.

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