La cooperativa sociale a maggioranza femminile, l’artigiana della moda e l’artigiana dell’arredo tessile: donne che uniscono le energie a Pordenone per il progetto di moda etica a sostegno dell’Associazione Voce Donna, che offre aiuto alle vittime di violenza. Questo è “LaNina il filo che unisce” progetto che vede la collaborazione tra la cooperativa sociale Karpós con il suo Ridoprin Lab – laboratorio di riuso tessile con sede a Torre di Pordenone -, la Sartoria Creativa Lacibi di Cinzia Cibin di Pordenone e Laboratoriotappeti di Elena Pin pure della città del Noncello. Donne che cooperano in rete producendo capi d’abbigliamento con lana cotta artigianalmente realizzata da filati di qualità, in lana rigenerata certificata, e a zero spreco di materiali, per questo progetto che ha preso il via proprio in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, lanciando un messaggio di solidarietà tutto al femminile.

Ecco il Ridoprin Lab.

«Si tratta di un progetto di moda sostenibile, etica, generativa che unisce realtà diverse: noi come cooperativa sociale ci occupiamo degli inserimenti lavorativi di donne fragili all’interno del nostro laboratorio tessile Ridoprin Lab – ha spiegato Paola Marano, presidente della cooperativa Karpós -, Elena Pin produce la lanacotta utilizzando anche lana rigenerata certificata che verrà usata nei capi che sono disegnati e studiati da Cinzia Cibin e che poi verranno prodotti nei nostri laboratori». Una collezione dedicata alle bambine e ai bambini che verrà venduta sia nella sartoria Lacibi in via Vallona 61 a Pordenone, sia al Ridoprin Lab a Torre di Pordenone. Parte del ricavato verrà devoluto ai progetti dell’associazione Voce Donna di Pordenone.
«Un progetto generativo portato avanti e voluto da tre donne che vogliono fare rete e professionalizzare altre donne che sono in attesa di collocazione lavorativa, offrendo loro nuove competenze e sostenendo l’associazione Voce Donne – hanno aggiunto Cibin e Pin insieme a Marano -. Siamo molto entusiaste di questa collaborazione e stiamo già sviluppando il brand “LaNina il filo che unisce” con l’obiettivo di produrre capi d’abbigliamento di pregio che siano anche sostenibili, etici e capaci di associare il valore della lavorazione artigianale tradizionale della lana al valore sociale dell’inserimento lavorativo femminile». Tra le proposte che sarà possibile acquistare ci sono le t-shirt per donna e bambina con l’immagine iconica di LaNina, le prime mantelline in lanacotta con fibra rigenerata per bambini e seguiranno, passo passo la formazione delle sarte, anche tutine, scamiciati e altri accessori, tutti sostenibili e artigianali, progettati e realizzati da donne.

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In copertina e qui sopra una mantellina di lanacotta prodotta a Pordenone.

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