di Giuseppe Longo

GRADO – Sono i Portatori della Madonna di Barbana – quelli, che ogni anno accompagnano la statua della Vergine Maria con la suggestiva processione di barche allo storico Santuario della laguna – coloro che hanno voluto dedicare l’ultimo omaggio all’amico Tullio Troian. Le dolci parole della loro Preghiera hanno, infatti, concluso il rito di commiato celebrato martedì mattina per il generoso gradese, di 68 anni, trovato senza vita nelle acque di quel mare vicino a casa che tanto amava.

Tullio Troian

E questa associazione era soltanto una di quelle, numerose, che beneficiavano del suo apporto, sempre pronto ad aiutare, a dare una mano a chiunque avesse bisogno. Perché Tullio aveva d’oro quel cuore che probabilmente l’ha tradito, facendolo cadere nelle acque del molo Torpediniere. Come ha detto il figlio Manuel, con la voce rotta dalla commozione – durante un saluto e un grazie che ha voluto esprimere, anche a nome di mamma Orietta, alla folla che gremiva la Basilica di Sant’Eufemia, ma soprattutto a quanti si sono prodigati nella triste circostanza -, «papà non si tirava mai indietro, era sempre disponibile, il suo aiuto sempre pronto. Quando aveva un problema, faceva di tutto pur di risolverlo, con determinazione e tenacia, anche al costo di apparire testardo».

Monsignor Paolo Nutarelli

E la grande disponibilità verso il prossimo di Tullio Troian, la cui morte improvvisa ha scosso la comunità isolana, ma non solo – tante sono le persone che lo scomparso conosceva nella regione -, è stata sottolineata anche da monsignor Paolo Nutarelli, coadiuvato all’altare da altri due sacerdoti e da un diacono. «Questo è un momento di grande dolore per tutti, ma il suo ricordo di uomo buono e generoso deve aiutarci a superarlo», ha detto l’arciprete attingendo alle parole del Vangelo di Marco.
E proprio questo grato ricordo rimarrà indelebile nella gente di Grado, comunità che Tullio ha tanto amato e della quale sapeva moltissime cose. Troian, nelle ore lasciate libere dalla sua professione di fisioterapista, aveva infatti a lungo coltivato la passione del giornalismo e per anni aveva fatto il corrispondente dall’isola per il Messaggero Veneto – lo conobbi una trentina di anni fa, quando era attiva la redazione monfalconese -, collaborando anche con altri giornali, e per espletare questo suo impegno nel campo dell’informazione era sempre aggiornato e documentato su quanto accadeva nell’Isola, ma anche sulla sua ricca storia e sulle sue amate tradizioni. E, oltre a tutto questo, il volontariato che, nonostante i suoi problemi fisici, aveva un posto speciale nel cuore di Tullio e che lo vedeva sempre attivo e disponibile non solo fra i ricordati Portatori e i Donatori di sangue, ma anche in altre associazioni che hanno fatto dell’altruismo la propria bandiera. Un uomo buono e generoso, appunto, un esempio da imitare. Grazie Tullio!

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In copertina e qui sopra l’uscita del feretro dalla Basilica di Sant’Eufemia.

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