Primo maggio, Festa dei lavoratori: un’occasione per analizzare lo stato del lavoro nel mondo delle associate a Confcooperative Pordenone, che in provincia vede oltre 8 mila persone occupate in 130 cooperative. «Ognuna di loro – spiega il presidente Luigi Piccoli – è importante perché con il proprio lavoro ogni giorno consolida i valori mutualistici alla base della nostra azione cooperativa».
Nel dettaglio, la situazione occupazionale è solida. «La cooperazione – prosegue il presidente – infatti riesce a mantenere maggiori opportunità di lavoro anche a fronte di disoccupazione crescente, mostrando quindi di essere un sistema anticiclico e che punta alla piena occupazione nelle sue realtà. Non solo, la ricerca di particolari figure in alcuni ambiti, per esempio nella cura alla persona e in agricoltura vede, anche attualmente, una certa disponibilità di posti liberi, pure non stagionali».
Non mancano, però, le criticità. «Stiamo ancora riprendendoci – sottolinea Piccoli – dall’emergenza sanitaria e affrontando come il resto del mondo produttivo le conseguenze della guerra e dei rincari, a partire dai prodotti energetici. A questo si aggiunge, specificatamente per il settore agricolo, il problema siccità. Ma grazie a filiere corte e territoriali, attenzione alla sostenibilità e progetti innovativi, come le comunità energetiche rinnovabili cooperative, siamo impegnati a rispondere a queste sfide».
Tra gli spunti attuali di riflessione quello della dimensione etica del lavoro. «Il posto di lavoro – conclude Piccoli – deve essere anche un motore di welfare. Per questo, con i nostri uffici guidati dal direttore Marco Bagnariol informiamo le cooperative su varie opportunità, come la copertura sanitaria integrativa Cooperazione Salute di Confcooperative nazionale, che sul territorio ha visto un aumento delle adesioni del 65% nell’ultimo triennio».

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In copertina, il presidente di Confcooperative Pordenone Luigi Piccoli.

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