di Gi Elle

Gli artigiani, sostenuti con decisione dalle pubbliche amministrazioni, alzano la voce contro la chiusura del Malignani di San Giovanni al Natisone. E questo perché chiedono che, invece, la scuola venga sostenuta e potenziata, facendola diventare un polo d’eccellenza per la preparazione delle future maestranze della zona. Il futuro della sede staccata dello storico istituto udinese ieri mattina è finito, infatti, sotto la lente d’ingrandimento della VI commissione consiliare, presieduta da Giuseppe Sibau, che in audizione ha ascoltato la posizione dei vari portatori d’interesse a partire dalla scuola, passando per gli amministratori locali e le associazioni di categoria provinciali, come appunto quelle degli artigiani. L’incontro, al quale ha partecipato l’assessore regionale all’Istruzione, Alessia Rosolen, si è concluso con un impegno formale a convocare in breve un tavolo tecnico al quale portare soluzioni concrete per il rilancio dell’istituto che rischia di chiudere perché avendo oggi poco meno di 70 studenti non rispetta il tetto minimo previsto per le sedi staccate che è pari a 100.

“Così com’è oggi la scuola può anche chiudere – ha esordito con fermezza il presidente zonale di Confartigianato, Giusto Maurig -, ma noi non vogliamo che il Malignani di San Giovanni chiuda, vogliamo che viva una nuova primavera e contamini di professionalità il distretto”. Confartigianato e Cna hanno pertanto consegnato all’assessore regionale un documento con diverse proposte operative, da realizzarsi contemporaneamente. A partire dall’interazione tra sede formativa e imprese, con stage e tirocini, realizzando un vero e proprio laboratorio diffuso, messo a disposizione dalle aziende del territorio, passando per l’assicurazione di un elevato standard dei docenti, il miglioramento dei collegamenti da e per la scuola e ancora l’implementazione dell’offerta con corsi di aggiornamento professionale e percorsi post diploma.

Graziano Tilatti a una cerimonia.

“Dobbiamo fare in modo di valorizzare agli occhi dei ragazzi e delle famiglie la grande occasione che rappresenta questa scuola: apre loro le porte delle aziende del territorio, più che mai bisognose di tecnici” ha aggiunto Maurig, appoggiato in questa battaglia per la sopravvivenza del Malignani dal presidente provinciale di Confartigianato-Imprese Udine, Graziano Tilatti, a sua volta convinto della strategicità dell’istituto: “La nostra associazione – ha sottolineato – farà la sua parte per cercare di rilanciare la scuola che rappresenta uno strategico punto di formazione, a chilometro zero, per le imprese della zona”. Oggi e sempre più in futuro, come precisa il sindaco di San Giovanni, Carlo Pali: “Il nostro dev’essere un progetto a lungo termine. In futuro rischiamo, infatti, di avere aziende altamente tecnologiche senza adeguate risorse umane. In commissione abbiamo chiesto quindi che si realizzi un progetto dove tutti facciano la propria parte affinché il Malignani di San Giovanni diventi un’eccellenza, una scuola attrattiva”. Il territorio ne ha bisogno. Parola del primo cittadino di Manzano, Piero Furlani: “La scuola è importantissima perché è la garanzia di un ricambio qualificato del personale dal quale le aziende, per essere competitive, non possono prescindere”.

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In copertina e qui sopra due immagini della sede Malignani di San Giovanni.

 

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