Un importante risultato che si deve anche all’impegno del mondo politico regionale: soddisfazione pure in Friuli Venezia Giulia da parte di Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale – maggiore sindacato del settore che in regione conta più di 300 iscritti) per l’approvazione dell’emendamento proroga per il riconoscimento degli incarichi provvisori e di sostituzione per i medici in formazione. “Un importante risultato – sottolinea il dottor Fernando Agrusti, segretario regionale Fimmg Fvg – per il quale ringraziamo per l’impegno profuso il governatore Massimiliano Fedriga, il vicepresidente Riccardo Riccardi e il ministro Luca Ciriani che si sono fatti carico del problema anche da noi segnalato trovando, con un lavoro unitario tra Conferenza delle Regioni e Governo, una rapida soluzione.

Fernando Agrusti

Senza proroga si rischiava di rendere ancora più grave la carenza di medici di medicina generale di cui soffre il nostro territorio, in cui tra abbandoni e raggiunti limiti di età già mancano un centinaio di medici di medicina generale, mentre da qui al 2025 ne andranno in pensione altri 70. In questo modo i medici in formazione potranno continuare a seguire i pazienti senza doverli lasciare, a vantaggio dell’assistenza soprattutto in questo periodo in cui siamo alle prese con Covid-19 e influenza”. Ora infatti i giovani medici in formazione potranno continuare a sostenere il territorio grazie alla formazione-lavoro prorogata anche per il 2023, garantendo l’assistenza ai cittadini rimasti senza medico come incaricati provvisori e sostituti, nell’attesa dell’assegnazione come carenza residua.
“Abbiamo lavorato duramente dall’inizio dell’anno affinché la formazione-lavoro continuasse ad essere garantita a tutti i giovani colleghi iscritti al corso di formazione specifica in medicina generale – ha dichiarato la segretaria nazionale della Fimmg Formazione Erika Schembri – e nonostante la legge vigente lo permettesse già fino al 2024, per chiarire i dubbi delle regioni è stato necessario sollecitare una proroga dell’articolo 2-quinquies del Cura Italia, la normativa introdotta con l’emergenza Covid-19. Siamo soddisfatti che la politica abbia preso piena consapevolezza che i medici in formazione siano una risorsa per la medicina del territorio, sempre più scoperta e sempre meno attrattiva verso i giovani, sebbene non sia una soluzione definitiva. Occorre ora lavorare affinché la Formazione-Lavoro sia resa definitiva all’interno del corso di formazione specifica in medicina generale, attraverso una ristrutturazione complessiva del percorso formativo, che renda uniformemente applicato e tutorato il riconoscimento delle attività professionalizzanti, con contenuti e obiettivi didattici aggiornati e uniformi affinché sia reso davvero attrattivo verso i giovani”.

 

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