Un piccolo angolo di territorio in cui si rispetta l’ambiente ora è ancora più pulito grazie ai pescatori: tradizionale momento ecologico di primavera alla Roggia (Roia in friulano) di Gleris, corso d’acqua che scorre a Bagnarola di Sesto al Reghena. Una zona che è regolamentata in regime “no kill” ovvero in cui è obbligatorio rilasciare vivo il pesce pescato. Da qui la particolare tecnica che utilizzano i pescasportivi, quella con le mosche artificiali.

Con il loro lavoro volontario lungo tutto l’anno si prendono cura del tratto di roggia di loro competenza, dove c’è un piccolo salto del corso d’acqua che un tempo alimentava le pale di un mulino. Da pochi giorni è avvenuta la pulizia generale primaverile prima della riapertura della stagione della pesca. Rimossi dall’alveo alcuni rifiuti ingombranti come due copertoni d’auto, hanno però avuto la conferma della pulizia delle acque, tanto che, come successo lo scorso anno, è stata trovata una specie delicata come il gambero di fiume nostrano, assieme a dei pesci ghiozzi, oltre alle trote che hanno reso celebre la Roia. Tra le buone pratiche che i pescatori hanno attivato lungo questi anni c’è anche il cestino in cui depositare i fili in plastica delle canne da pesca che si rompono.

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In copertina, un tratto della roggia di Gleris; all’interno, la zona del regime “no kill” e il gruppo di pescatori che ha attuato la pulizia del corso d’acqua.

 

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