(g.l.) Praticamente un nulla di fatto, ieri, davanti al Tar del Lazio sulla intricata vicenda che vede contrapposte Civibank e Sparkasse per la ormai famosa questione dell’Opa altoatesina lanciata nei confronti della storica Banca cividalese. «In apertura della camera di consiglio – informa infatti una nota dell’Istituto di credito friulano -, il collegio della sezione seconda del Tar, ritenendosi non competente per materia, in ragione delle regole di riparto delle controversie fra le diverse sezioni del Tribunale, ha disposto la rimessione della causa al presidente del Tar per gli opportuni provvedimenti». Osservando poi che la decisione del Tribunale «ha natura esclusivamente organizzativa, restando il merito di quanto lamentato da Civibank – e quindi la legittimità dell’iniziativa di Sparkasse – ancora interamente soggetto all’esame della competente sezione del Tar».
Ieri si è dunque tenuta, a Roma, l’udienza in camera di consiglio per la trattazione della domanda cautelare proposta da Civibank nel giudizio relativo ai provvedimenti sulle offerte pubbliche d’acquisto promosse dalla Cassa di Risparmio di Bolzano – Südtiroler Sparkasse AG di pertinenza della giurisdizione amministrativa nazionale. Udienza rivelatasi, come si diceva all’inizio, senza esito, a causa di questioni procedurali. Dinanzi al Tribunale amministrativo regionale del Lazio sono comparsi, in persona dei rispettivi difensori, oltre alla ricorrente Civibank, le pubbliche amministrazioni resistenti (la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa e il Ministero dell’Economia e delle Finanze, parti necessarie del giudizio), l’associazione “Soci e Amici della Banca CiviBank”, interveniente volontaria nel giudizio che ha aderito e sostenuto le argomentazioni addotte dalla Banca, e le controinteressate Sparkasse e Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano – Stiftung Südtiroler Sparkasse.
Intanto, sulla controversa questione si è soffermato anche il professor Andrea Pisaneschi, ordinario di diritto costituzionale all’Università di Siena, osservando tra l’altro che la stessa «ripropone un problema che pareva superato», dopo essersi chiesto se «una banca controllata da una fondazione bancaria» può «acquisire il controllo di un’altra banca a seguito di un’Opa». Deducendo, appunto, che «il caso dell’offerta della Cassa di Risparmio di Bolzano, controllata dall’omonima Fondazione, che acquisirebbe il controllo indiretto di Banca di Cividale, ripropone un problema che pareva superato». Sulla vicenda bancaria è stata anche presentata in Senato una interrogazione da parte di Elio Lanutti e Luisa Angrisani.

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In copertina, la sede centrale di Civibank.

 

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