di Mariarosa Rigotti
Dal Friuli, il Rojale ad essere precisi, alla terra di missione, anche in Paesi di persecuzione come la Cina di Mao. È questo il percorso umano e religioso di padre Giovanni Battista Collini, missionario saveriano, che sarà ricordato domenica 9 giugno a 50 anni dalla sua scomparsa. L’appuntamento è, alle 18, nel Parco delle sculture di Vergnacco, mentre in caso di maltempo sarà ospitato nella vicina Chiesa. Infatti, la Parrocchia della località reanese propone una serata culturale proprio in ricordo del sacerdote conterraneo. Intitolata “Ricordando Pre Titute – musiche e poesie su Padre Collini a 50 anni dalla morte”, come viene anticipato, «ripercorrerà l’esperienza missionaria di padre Collini in Cina e in Sierra Leone attraverso brani musicali, poesie e lettura di alcune lettere che il padre missionario aveva inviato ai suoi parenti».
Va ricordato che la serata è curata da don Aldo Castenetto e dai familiari di padre Collini: ci saranno, infatti, Elisa Castenetto al flauto e Mario Castenetto alla marimba, e poi Elena Collini con le sue poesie per dare, evidenzia il sacerdote, «una coloritura teatrale all’evento». E a pochi giorni dalla manifestazione, abbiamo raccolto alcune riflessioni di un nipote di Pre Titute, proprio don Aldo che per prima cosa ricorda, appunto, come si snoderà la serata: «A 50 anni dalla morte di padre Giovanni Battista Collini, chiamato familiarmente “Pre Titute” dai compaesani, la Parrocchia di Vergnacco organizza una serata culturale in suo ricordo. La serata vedrà l’avvicendarsi di musiche, immagini, poesie e narrazioni che faranno da cornice alla lettura di alcuni passi delle lettere che padre Collini ha scritto ai familiari nei suoi 40 anni di missione». E ancora aggiunge che «la serata ripercorrerà, nella forma di un viaggio narrativo, l’esperienza missionaria di padre Collini: la sua vicenda in Cina, durante il periodo della persecuzione dei religiosi da parte di Mao che comportò anche un periodo di reclusione e prigionia per il missionario; e la missione in Sierra Leone, in un contesto totalmente diverso dal precedente, ma non meno impegnativo nel dialogo interculturale e nella lotta per la dignità dei poveri».
Don Castenetto evidenzia anche quanto fatto da “Pre Titute” per la sua terra natale: «La figura di padre Collini è stata centrale e significativa per il Rojale: amato e stimato in patria come nelle terre in cui evangelizzava, il suo ricordo è ancora vivo negli anziani che lo hanno conosciuto direttamente, ma rischia di essere dimenticato dalle nuove generazioni. Penso sia invece importante riportare alla viva memoria una persona che ha saputo donare la sua vita per gli altri e che ha sempre avuto una parola di consiglio e di sapienza per chi lo interpellava». Un’anticipazione anche sulle letture che verranno proposte: «Quello che emerge maggiormente, dalle lettere di padre Collini, è la sua forte spiritualità: una intimità con Dio realmente profonda, da cui il missionario attingeva forza e speranza in ogni momento della vita, sia nei momenti di difficoltà come nei momenti di avventura evangelizzatrice o di dialogo con le culture. Ritengo possa far bene sentire le riflessioni di una persona che è allo stesso tempo “uno di noi”, uomo della nostra terra e della nostra cultura, pieno di riferimenti alla nostra tradizione friulana, contadina, popolare, e allo stesso tempo così aperto verso il mondo e così interamente centrato sull’unica cosa che conta nella vita, il Centro di ogni senso, il Mistero dell’Incarnazione che, solo, può rispondere a ogni domanda in ogni luogo e in ogni tempo. Una fiducia sincera nella Provvidenza permea tutte le lettere, e questa visione della realtà può aiutare gli uomini e le donne d’oggi così travolte dal ritmo frenetico della contemporaneità che rischia di essere privo di riferimenti alla trascendenza».
Infine, viene ricordato che la serata si concluderà con un piccolo momento conviviale a cui tutti sono invitati.
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In copertina, padre Giovanni Battista Collini di cui ricorrono 50 anni dalla morte.
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