Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa riflessione di Maria Sabina Marzotta, presidente del Caffè Letterario Udinese, in occasione della Giornata internazionale per i bambini innocenti vittime di aggressione che ricorre proprio oggi 8 giugno.

Maria Sabina Marzotta

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Buon pomeriggio a voi tutti e grazie per l’attenzione che mi presterete.
Sono ancora qui a scrivere di bambini vittime della cattiveria e dell’ignoranza umana. Mi piacerebbe non farlo, vorrebbe dire che la situazione potrebbe essere finita, ma so che non sarà così, per cui porto il mio contributo per la fascia degli esseri umani più a rischio di complicazioni emotive ed affettive. Ho sempre pensato che da uno schiaffo ci si ripara, ma dalle parole feroci, no. Ti rimangono dentro e cerchi in ogni modo di dimenticarle, ma sono lì e fanno male. Le tenerezze, le carezze, le gratificazioni, i momenti sereni, sono i particolari che rendono piacevole la vita e l’uomo ne ha bisogno fin da piccolo, quando ancora è in via di formazione. In quel momento forma il suo carattere e forgia i comportamenti relazionali, si riempie il cuore e l’anima di aria gentile, di sentimenti buoni e cresce in serenità e in completezza. Io amo i piccoli alla follia e li proteggerò sempre, per quel che posso, ma prima ancora penso alle madri, alle famiglie a quanto siano “scoppiate” per reggere in questo mondo che invece di portare vita porta sofferenze e disagi. Allora cosa fare? Accettiamo e sopportiamo? No, non esiste che io lo faccia e mi auguro anche voi. La vita è nostra, la vita è unica, la vita è un dono prezioso, che deve essere goduto e gestito singolarmente. Saremo noi a decidere quando aprire quel pacco regalo, come usarlo, con quale scopo e a quale fine.
Non si possono aiutare i piccoli, se non si aiutano prima gli adulti a dare il giusto valore alla vita.
Non si può attendere che il mondo cambi da solo, se non sappiamo come rispettarlo.
Non si può chiedere amore, se non si riesce a darlo.
Non si può pretendere rispetto o dolcezza, se si continua a vivere in un contesto che ne è privo.
Io non posso fare altro.
Buon lavoro!

Maria Sabina Marzotta
Donna, mamma, nonna, insegnante, relatrice, socio del Club per l’Unesco di Udine, presidente Caffè Letterario Udinese

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