La sensibilità e la generosità dimostrata dai donatori in occasione del progetto “La Borsa che Dona”, promosso a Trieste a partire dal 1° dicembre dall’Associazione De Banfield in occasione della Giornata Mondiale del Dono, ha superato ogni aspettativa. Tutte le 150 borse artigianali create dalle volontarie del benemerito sodalizio per raccogliere contribuzioni da trasformare in visite a domicilio per le persone anziane fragili e in difficoltà seguite dalla onlus giuliana hanno trovato un donatore, della città e di diverse parti dell’Italia, nell’arco di pochissimi giorni. Tanto che l’iniziativa, nel prossimo futuro, avrà un seguito per creare altri modelli con i foulard donati all’Associazione.

L’attrice Ariella Reggio.


«É stata una vera gara alla solidarietà che ci ha permesso di raccogliere fondi quantificabili in oltre 650 ore di assistenza che le nostre infermiere e operatrici sanitarie trascorreranno a casa di chi è più vulnerabile portando cura e assistenza gratuita professionale», spiega il presidente della De Banfield Emilio Terpin. «Mi preme sottolineare l’importanza della solidarietà e del concetto di comunità,. In questi mesi abbiamo capito che soprattutto le persone anziane vanno protette permettendo loro di restare nella propria casa laddove sia possibile. Questa da trent’anni è la nostra missione, ma questa missione ha un costo importante che possiamo sostenere solo grazie ai nostri donatori».
«È stato commovente vedere come le nostre creazioni abbiamo trovato in men che non si dica un proprietario che ne ha apprezzato il doppio valore: l’amore che ci abbiamo messo a crearle e l’amore per il prossimo», dice Anna Soldano, che guida il gruppo di volontarie della de Banfield. «Questa storia – prosegue Soldano – non sarebbe stata possibile senza la collaborazione di tante persone. Quando Raffaella e Gigliola Curiel dell’omonima Maison di moda milanese hanno aderito al nostro progetto senza esitare, così come i tre testimoni dell’iniziativa Ariella Reggio, Barbara Franchin e Mitja Gialuz, abbiamo capito di essere sulla buona strada per raggiungere il nostro obiettivo: aiutare gli anziani fragili».
Belle parole di incoraggiamento sono giunte da tante persone, tra cui Etta Carignani, che ha celebrato “la gioia del dono a favore di chi soffre”. Con questa iniziativa, ha sottolineato la marchesa Carignani «festeggiamo la gioia del dono che non è certamente quello dell’oggi ma del tanto che, giorno dopo giorno, la De Banfield dà a chi non può, a chi riceve con infinita gratitudine e speranza l’ennesima lezione di solidarietà». Le volontarie della de Banfield intendono portare avanti la campagna di raccolta fondi attraverso la “Borsa Che Dona” creando, come detto, altri modelli con i foulard di seta donati all’Associazione.

I tre testimonial della iniziativa.

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In copertina, un’anziana che beneficia della solidarietà della De Banfield.

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