di Giuseppe Longo

“Il 2020? Sarà un altro anno di grandi sfide. E questo perché archiviamo un anno difficile. Un anno caratterizzato ancora dalla recessione, da una crisi mai finita che se da un lato ha eroso ulteriormente lo stock delle nostre imprese, dall’altro ha veicolato un cambiamento epocale per tutti noi”. Parole che non lasciano spazio a dubbi o a inutili fantasie quelle di Graziano Tilatti, presidente di Confartigianato-Imprese Udine, il quale presenta un primo bilancio, più di ombre che di luci, del 2019 che si sta per concludere, aprendo le porte a un 2020 che, nonostante le indubbie difficoltà lamentate dal settore – che ripetutamente si è rivolto alla  politica nazionale sollecitando un maggior sostegno, fatto soprattutto di pressione fiscale e burocrazia meno opprimenti -, sprona a guardare con fiducia al futuro. Perché se non c’è almeno un po’ di ottimismo…

In attesa dei dati definitivi, aggiornati al 31 dicembre, il bilancio dell’anno che oggi volge al termine è infatti ancora una volta negativo per il mondo dell’artigianato in provincia di Udine. Nei primi 11 mesi del 2019 le imprese attive totali sono calate di 266 unità, attestandosi a 43.193 al 30 novembre, con un calo dello 0,6% rispetto ad inizio anno. Alla stessa data le imprese artigiane della provincia di Udine sono 13.806, il 49,6% delle 27.818 botteghe artigiane del Friuli Venezia Giulia. La contrazione nei primi undici mesi dell’anno tra le file degli artigiani è pari allo -0,7%, leggermente superiore rispetto al dato totale: a fronte di 741 imprese nate, ne sono state chiuse 834, per un saldo che resta in area negativa: -93 aziende appunto in undici mesi. E non è poco!
A fotografare lo stato di salute del settore produttivo – che, nonostante tutto, continua a essere una robusta architrare del sistema economico del Friuli Venezia Giulia – è l’Ufficio Studi di Confartigianato-Imprese Udine che, per la fine dell’anno, ha messo in fila gli ultimi dati disponibili, in attesa come detto di aggiornarli al 31 dicembre 2019. La tendenza è tuttavia quella delineata: lo stock di imprese attive nell’artigianato continua a contrarsi, ben più lentamente rispetto ad anni neri come il 2012 e 2009 quando la perdita d’imprese ha superato quota 200, attestandosi rispettivamente a 290 e 224 unità. Le 13mila800 imprese rimaste (-1.176 rispetto a 10 anni fa) sono il risultato di una selezione naturale, sono quelle che hanno resistito alla crisi, che hanno trovato continuità, che hanno saputo abbracciare la sfida dell’innovazione. Quelle che ogni giorno danno lavoro in provincia a un esercito di 33.468 addetti, nei più svariati settori, alcuni in buona salute, altri meno. In aumento tra 2018 e 2019 sono le imprese attive nei settori dei servizi alla persona (+31), dei servizi alle imprese (+17) e delle autoriparazioni (+1). Al contrario decrescono le aziende che si dedicano ai servizi per asporto (-6), ai trasporti (-11), edilizia (-29), manifatture (-38) e impiantisti (-54).

Il presidente Tilatti e i suoi collaboratori prendono dunque atto dell’anno difficile che sta per andare in soffitta, proprio per la “crisi mai finita” di cui dicevamo all’inizio. Altro che ripresina…  “Tornare indietro – taglia corto Tilatti – oggi appare impossibile, guardarsi alle spalle inutile. E’ con questa convinzione che Confartigianato Udine ha dato il via, nel 2019, a importanti cambiamenti sul piano politico-istituzionale, pensiamo solo all’aggregazione tra le società di servizi di Udine e Trieste che ha dato vita a Confartigianato servizi Fvg, ma anche alle tante battaglie intraprese per rafforzare la capacità dell’associazione di essere soggetto sociale, autonomo, forte, credibile e flessibile, capace di coniugare gli interessi specifici e gli interessi generali per far fronte ai nuovi e futuri scenari precari ed incerti”.
E nel 2020 che bussa alle porte cosa accadrà? Quali strategie adottare? “Dovremo continuare – è fermamente convinto il presidente Tilatti – a lavorare nell’ottica delle collaborazioni e sempre più anche delle aggregazioni fra territori. Supporteremo le imprese che necessitano di fare investimenti, ma che accedono con difficoltà crescente agli strumenti finanziari, in primis al credito bancario. In questo senso – conclude il presidente di Confartigianato-Imprese Udine  – stiamo lavorando, anche grazie alla collaborazione della Regione Fvg, a una ‘cassetta di strumenti’ che sarà pronta nel 2020. Solo attraverso la crescita potremo rispondere al cambiamento e fare rinascere il Paese. Con questa convinzione auguro a tutti un felice e sereno 2020, sperando sia un anno di serenità per tutti noi che crediamo nei valori del fare impresa, dell’associazionismo e della famiglia”.

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In copertina, Graziano Tilatti, presidente di Confartigianato-Imprese Udine.   

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