Vertice ieri mattina, in Confartigianato Udine, sulla situazione del trasporto scolastico. Un servizio che negli anni passati era svolto con grande professionalità e trasparenza dalle imprese artigiane – una cinquantina in tutto quelle attive nelle quattro Province Fvg – e che da quest’anno è stato appaltato, per il tramite della Centrale unica di committenza, a una ditta pugliese con le conseguenze di cui molto si è detto in questi giorni.
Dopo aver perso il lavoro, oggi le imprese artigiane del trasporto persone tendono una mano ai Comuni rimasti al palo con il servizio. Alcune si sono già fatte avanti autonomamente, altre sono pronte a farlo, ma Confartigianato detta le condizioni: “Com’è nella natura degli artigiani, siamo pronti a fare la nostra parte – puntualizza Rudi D’Orlando, capogruppo regionale del trasporto persone di Confartigianato -, ma non siamo disposti a fare i tappabuchi”.

Rudi D’Orlando


Le richieste emerse dal tavolo di ieri mattina, cui hanno partecipato, oltre a D’Orlando, anche i funzionari di riferimento del servizio ed alcune realtà imprenditoriali, sono diverse. A partire da quella di prolungare ad un anno l’affidamento del servizio in via diretta. “Se le aziende devono farsi carico di questi 15 giorni di tempo ci pare ovvio che poi, avviato il servizio, questo possa continuare fino a fine anno – continua D’Orlando -, premiando il lavoro e la disponibilità degli artigiani da un lato e dall’altro garantendo il servizio alle famiglie che hanno già patito troppi disservizi”.
Il tavolo è servito anche a guardare oltre il problema contingente che rischia di ripresentarsi alla prossima gara. In vista di quella, i vertici dell’associazione e della categoria intendono chiedere un incontro agli assessori regionali ai Trasporti, Graziano Pizzimenti, e alla Cuc, Sebastiano Callari. “Vogliamo confrontarci con loro sulle modalità delle prossime gare – spiega ancora D’Orlando -. Noi ci siamo, anche per dare man forte al Tpl che causa Covid non può garantire i servizi al 100% ma solo all’80. Le nostre imprese sono pronte a farsi carico del 20% residuo”. Possono e vogliono, anche per far fronte alla drammatica riduzione di fatturato patita dal settore durante e subito dopo il lockdown causa le scuole chiuse e i viaggi annullati. Un colpo pesante che Tpl e servizio scolastico potrebbero aiutare ad assorbire. “A patto che ci sia la volontà di risolvere il problema e restituire alle nostre aziende quel che era loro e che hanno sempre gestito con grande senso di responsabilità e alta qualità – ha rimarcato dal canto suo il presidente di Confartigianato Udine e Fvg, Graziano Tilatti -: non dimentichiamo che quando parliamo di servizio di trasporto scolastico parliamo di minori, di sicurezza, di complessità da gestire. Se i Comuni dovessero avere difficoltà finanziarie a coprire per intero le spese, intervenga la Regione Fvg per la parte residua. Oggi più che mai dobbiamo giocare di squadra”.

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In copertina, uno scuolabus in una foto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

 

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