A seguito delle residenze di dieci artisti internazionali attivate quest’estate sul territorio regionale dal festival B#Side the River – un progetto promosso dall’Associazione IoDeposito, sotto la direzione artistica di Chiara Isadora Artico – è in corso fino a domenica prossima, 6 novembre, a Udine al rifugio antiaereo di Piazza I Maggio – spazio che ben corrisponde alle tematiche esplorate dagli artisti – l’omonima mostra che fonde i linguaggi più innovativi dell’arte contemporanea con la ricerca storica. Filo rosso del progetto di residenza è stato, infatti, la rilettura della narrativa storica legata alle terre friulane che corrono lungo il fiume Isonzo, attraverso pratiche partecipative dell’arte contemporanea che hanno coinvolto la popolazione locale: ne sono scaturite. opere d’arte inedite – fra performance, arte digitale e arte visuale – nutrite della memoria collettiva che risiede nei luoghi visitati.


Dalla sua apertura a metà ottobre, la mostra – che è aperta ogni giorno dalle 10 alle 18 – ha già quasi raggiunto il ragguardevole traguardo dei 3mila visitatori, con oltre mille persone la settimana e oltre 400 persone al giorno durante i weekend, una media tra le 12 e le 20 visite guidate al giorno per gruppi, famiglie e appassionati.
«L’estetica severa e spiccata del rifugio antiaereo non è cornice scontata per dare ospitalità ad una mostra che mette al centro i nuovi linguaggi dell’arte – spiega Chiara Isadora Artico -: i numeri dei visitatori, insieme alla loro forte motivazione di interagire con i contenuti, ci fanno pensare che il nostro pubblico regionale sia interessato ai temi della complessità storica, tanti quanto ad approfondire pratiche artistiche di nuova generazione». Le fa eco l’assessore comunale alla cultura Fabrizio Cigolot spiegando che «Udine è particolarmente lieta di ospitare una tappa della rassegna espositiva che si afferma per la qualità della ricerca artistica che pone bene in luce il legame con la propria terra come valore sempre attuale, e per l’allestimento originale che riapre alla città le porte del rifugio antiaereo di Piazza Primo Maggio».
In mostra videoarte, spatial installation, elaborazioni fotografiche, pittura gestuale, performance, tutte incentrate, appunto, sul ruolo storico del fiume Isonzo. In mostra l’artista britannica Victoria Lucas, che con il suo progetto artistico – realizzato in collaborazione con Fondazione Gruppo Pittini – esplora l’intreccio dinamico tra materia, uomo, natura e tecnologia per come si è sviluppato sul territorio nell’arco dei secoli, l’artista multidisciplinare neozelandese di origine cambogiana Lang Ea, l’artista serba Andreja Kargačin, l’artista turca Gülhatun Yıldırım, l’artista multidisciplinare svedese Ingrid Ogenstedt, l’artista belga Nathalie Vanheule, l’artista italiana Marta Lodola, attiva in Germania, specializzata in performance art, l’artista sloveno Boris Beja, l’artista performativa canadese Holly Timpener infine, l’artista olandese Deimion “Peim” van der Sloot che si divide tra arti visive, design e performance. «La memoria rappresenta la nostra storia e mai come in questo momento la società cerca nel passato le proprie radici e la forza per guardare avanti – spiega la vicepresidente della Fondazione Gruppo Pittini, Simona Ferri Pittini – la Fondazione Gruppo Pittini attraverso la collaborazione con l’associazione IoDeposito ha ricercato nel passato della memoria, dei luoghi, del territorio e dell’azienda i valori di una popolazione che ha sempre lavorato con impegno e grande entusiasmo per valorizzare la propria identità».

Per informazioni e prenotazioni: www.bsidewar.org

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In copertina e all’interno tre immagini della originale mostra allestita a Udine.

 

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