di Giancarlo Martina

Sarà dato il giusto risalto alla “Laveria”, importante reparto collegato all’estrazione dei minerali di zinco e piombo della ex miniera secolare di Cave del Predil. La giunta di Tarvisio, guidata dal sindaco Renzo Zanette, ha infatti disposto a questo fine l’assegnazione di un specifico contributo di 26 mila euro (di 20 mila l’entità del contributo richiesto alla Regione Fvg mentre 6 mila saranno coperti con fondi propri del Comune).
“La Laveria nel ciclo delle lavorazioni della ex miniera di Cave del Predil è il titolo del progetto – spiega l’assessore alla Cultura, Antonio Petterin – che si pone l’obiettivo di ricostruire e portare alla luce tutto il mondo della laveria, fin ad ora rimasto rimasto ancora inesplorato a quasi 30 anni della chiusura dell’attività estrattiva avvenuta nel 1991”. Un vero peccato perché, ricordano gli anziani minatori, quello era un reparto all’avanguardia in campo mondiale con attrezzature di cui purtroppo non c’è più traccia. “Anche per questo motivo – continua l’assessore – è doveroso conservarne memoria. La laveria era un opificio specializzato nella lavorazione del minerale grezzo estratto dalla miniera. Ben si notano ancora le sue strutture murarie edificate lungo la pendice del monte Re, all’esterno della cava. Lì vi lavoravano il personale specializzato, periti chimici, uomini e donne. E con questo studio di ricerca viene affrontato un tema storico-etnografico inedito e fondamentale per comprendere appieno le ricadute sociali e culturali di un processo estrattivo che in quei tempi coinvolgeva anche la forza lavoro femminile”. Partner dell’iniziativa l’Università di Udine e l’Osservatorio del Turismo dello stesso ateneo, l’Ance del Friuli Venezia Giulia e l’Alea, la cooperativa che gestisce la parte museale di Cave del Predil.

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In copertina, storici impianti produttivi nella ex miniera di Cave del Predil, nel Tarvisiano.

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