di Giuseppe Longo

Elio Berra era tanto legato alle sue montagne e l’ha sempre dimostrato, sia con il lavoro sia con l’impegno di pubblico amministratore, espletato in tre mandati, alla guida del Comune di Taipana, piccolo ma grande per i suoi tanti problemi, a cominciare dal vastissimo territorio. Ed erano in tanti a dargli l’ultimo saluto durante il funerale celebrato nella parrocchiale dei Santi Giuseppe e Mattia, stringendosi accanto alla moglie Vanda e alle figlie Alessia e Barbara. L’emerito primo cittadino (1999-2014) si è spento a 75 anni dopo una lunga malattia rivelatasi, purtroppo, senza speranze.
Bello e toccante il ritratto che la figlia Alessia, coraggiosa titolare dell’azienda agricola Zore, quella delle caprette, ha tratteggiato dell’amato papà affidandolo ai social. «Ci siamo assomigliati molto: forte legame con il territorio, grande passione per il lavoro, una certa intraprendenza e un animo sognante, quel sorriso che a molti dà fastidio». E ancora:  «Nel 2008 dissi ai miei: “Vorrei fare una stalla di capre con il caseificio”. Mio papà chiese solo questo: “Sei sicura?”, “Si”. Quindi rispose: “Finché potrò, cercherò di aiutarti”. Così è stato».

Elio Berra con la figlia Alessia.

Questa la sfera privata, familiare. Ma Alessia ricorda il padre anche nel suo ruolo pubblico – nel quale esordì appena ventenne -, che, come detto, si è sviluppato in ben quindici anni alla guida del Comune di Taipana, più due da vicesindaco, ma anche nella veste di presidente della Comunità montana Valli del Torre. «Come amministratore – scrive infatti la figlia – non sono mai venute meno la concretezza, la presenza, la ricerca di una rinascita del territorio e di dialogo. Visitava le persone, le aziende… soprattutto chi non lo aveva mai votato, per chiedere come andassero le cose, di cosa ci fosse bisogno. Tutti gesti ormai assenti. Non restavano a lungo alberi pericolanti sulla strada. Già malato, prendeva la motosega in mano, senza aspettare l’intervento divino».
Alessia Berra ha corredato il suo affettuoso post con alcune belle e significative fotografie che ritraggono il padre mentre riceve nel 2003, al Quirinale, dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi la Medaglia d’oro al merito civile assegnata al Comune di Taipana per l’opera svolta nel post-terremoto del 1976. E durante la rimozione della barra di confine al valico con la Slovenia di Ponte Vittorio, a Platischis, l’antivigilia di Natale del 2007. Ma anche con la sua adorata famiglia fra le altrettanto adorate montagne taipanesi, oltre che nel suo lavoro alla guida di importanti cantieri. Dal giovane, 24 anni, che era chino sul tecnigrafo dell’impresa Bulfone, alla costruzione dell’ospedale di Bengasi in Libia, tre anni dopo, mentre il suo Comune e mezzo Friuli stavano per essere sconvolti dal terremoto. Quindi il trasferimento a Gatovo, nei pressi di Minsk in Bielorussia, per la edificazione di una conceria, seguito da altri importanti lavori in lontane località dell’allora Unione Sovietica fino a Vladivostok, mitico capolinea sull’Oceano Pacifico della Ferrovia transiberiana. Fotografie che offrono un esauriente ritratto di Elio Berra, un uomo dalle grandi capacità lavorative e politiche, ma anche dai grandi valori umani e sociali. Mancherà tanto alla sua famiglia, ma anche a Taipana!

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In copertina, Elio Berra nel 2003 mentre riceve dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi la Medaglia d’oro attribuita al Comune di Taipana per la ricostruzione post-sismica.

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