“Da martedì la Protezione civile darà il via alla distribuzione ai Comuni di 300mila mascherine lavabili per popolazione e di 1,2 milioni di mascherine monouso per i servizi essenziali”. Lo ha annunciato il vicegovernatore della Regione con delega a Salute e Protezione civile, Riccardo Riccardi, evidenziando che proprio da oggi “prenderà il via la terza fase di consegna delle mascherine realizzate su indicazione della Protezione civile, la cui produzione ha raggiunto i 40mila pezzi al giorno. Questi 300mila dispositivi di protezione si sommano ai 350mila già consegnati ai Comuni, sulla base del rapporto tra le persone infette e in quarantena e residenti, e verranno distribuiti ai cittadini in base ai criteri di priorità già definiti dai sindaci”.
“Oltre alle mascherine lavabili – aggiunge Riccardi in una nota Arc – verranno consegnate ai Comuni dalle squadre di volontari delle Protezione civile anche 600mila mascherine di tipo chirurgico per uso non sanitario e altre 600mila mascherine di tipo Montrasio fornite dal Dipartimento nazionale della Protezione civile. I sindaci potranno quindi assegnare di questi dispositivi di protezione, assegnati in proporzione al numero di abitanti, agli operatori dei servizi essenziali in base alle esigenze delle singole comunità”.

L’assessore Riccardo Riccardi.

L’utilizzo di una mascherina, o comunque di una protezione a copertura di naso e bocca, diventa infatti obbligatorio ogni qualvolta si esca dall’abitazione e la distanza interpersonale da osservare è confermata a un minimo di un metro. Tali disposizioni, che si applicano automaticamente a tutte le situazioni esterne alla propria casa, sono previste dall’ordinanza contingibile e urgente numero 10, emanata ieri dal governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. Il provvedimento, che sarà in vigore fino al 3 maggio, proroga le misure di contenimento dei contagi da Coronavirus per evitare situazioni di aggravamento del rischio sanitario, anche in considerazione delle caratteristiche anagrafiche della popolazione del Friuli Venezia Giulia, la cui componente anziana – la più vulnerabile – è particolarmente nutrita.
L’ordinanza ribadisce che nelle giornate di domenica e festive dovranno rimanere chiuse tutte le attività commerciali di qualsiasi natura, fatte salve le farmacie, le parafarmacie, le edicole e gli esercizi nelle aree di servizio situati lungo la rete autostradale e a servizio di porti ed interporti. Le modalità d’accesso all’interno degli esercizi aperti al pubblico limitano gli ingressi a un solo componente del nucleo familiare, salvo comprovati motivi di assistenza ad altre persone. L’ordinanza precisa che restano possibili, anche la domenica e nei giorni festivi, tutti i servizi di consegna a domicilio. Inoltre, nessuna restrizione è prevista rispetto alla riapertura consentita dall’ultimo Dpcm di una serie di esercizi, tra cui cartolibrerie, librerie, negozi per bambini e neonati e lavanderie.

Per quanto concerne, poi, i mercati all’aperto e al chiuso di generi alimentari, saranno ammessi solo laddove il sindaco abbia adottato un piano che preveda, per venditori e compratori, alcune condizioni minime: l’uso obbligatorio di guanti monouso e mascherine o comunque una protezione a copertura di naso e bocca; la presenza di un unico varco d’accesso separato da quello di uscita; il contingentamento delle presenze. Inoltre, nel caso di mercato all’aperto, il piano deve contenere la perimetrazione dell’area commerciale. Relativamente ai guanti monouso, l’obbligo è esteso a tutti gli esercizi commerciali. Quelli non alimentari possono, in alternativa, mettere a disposizione dei clienti soluzioni idroalcoliche con cui igienizzarsi le mani. Nei supermercati e nelle farmacie è, inoltre, raccomandata la rilevazione della temperatura corporea degli avventori e del personale.
È infine ammessa l’attività di manutenzione del verde su aree pubbliche e private e delle spiagge in concessione.

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In copertina, il presidente della Giunta Massimiliano Fedriga.

(Foto Regione Fvg)

 

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