Nuove gare di evidenza pubblica per la concessione ad uso idroelettrico, un nuovo regime giuridico di alcuni beni che passano al demanio idrico regionale, contenuti contrattuali minimi a garanzia del rispetto dell’ambiente e dell’equilibrio occupazionale, obbligo di fornitura gratuita di energia elettrica alla Regione. Sono alcuni dei principali contenuti del disegno di legge che la Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato in via preliminare su proposta dell’assessore alla Difesa dell’ambiente, all’energia e sviluppo sostenibile, per disciplinare la procedura di assegnazione delle concessioni di “grandi derivazioni” d’acqua a uso idroelettrico.

La Regione – come informa una nota Arc – è chiamata a legiferare in materia in forza del decreto “Semplificazioni” del 2018 che ha demandato agli Enti regionali la definizione delle modalità e delle procedure di assegnazione delle concessioni che devono avvenire in regime di libera concorrenza, mediante procedure competitive ad evidenza pubblica. La legge regionale dovrà essere approvata – come stabilisce la norma nazionale – entro ottobre, mentre le procedure di assegnazione delle concessioni scadute alla data di entrata in vigore della legge o entro il 31 luglio 2024 dovranno essere indette entro due anni dall’entrata in vigore della norma. Si tratta delle concessioni che eccedono i 3mila kW di potenza nominale media annua e che in Friuli Venezia Giulia riguardano, in prima battuta, cinque impianti, tutti siti nella Destra Tagliamento e che attualmente sono in concessione a Edison Spa: l’impianto di Meduno, che insiste sul corso d’acqua Meduna, con potenza circa 7,1 MW (concessione scaduta nel 2010); gli impianti di Valina e Chievolis, situati nel Comune di Tramonti di Sopra, interessanti i corsi d’acqua Meduna e Silisia, potenza circa 12,1 MW (concessione unica che scadrà il 13 luglio 2021); gli impianti di Colle e Istrago, situato nel Comune di Spilimbergo, che interessa il corso d’acqua Meduna, potenza circa 8,5 MW (la concessione scadrà il 30 giugno 2024).

La centrale idroelettrica di Colle.

Il ddl – coerentemente con il quadro normativo nazionale – stabilisce un nuovo regime giuridico dei beni. Le cosiddette “opere bagnate” (opere di raccolta, regolazione, derivazione, i canali adduttori, le condotte forzate e i canali di scarico) passano in proprietà alla Regione Fvg, entrando a far parte del demanio idrico regionale, senza la corresponsione di alcun compenso a favore del concessionario uscente; le “opere asciutte” (edifici, macchinari, impianti per l’utilizzazione, trasformazione e distribuzione dell’energia prodotta) possono essere acquisite in proprietà dalla Regione stessa (corrispondendo un prezzo agli aventi diritto) se ritenute funzionali rispetto alle “opere bagnate”. In alternativa, la proprietà di tali beni può essere acquisita dal concessionario subentrante, qualora li ritenga funzionali al proprio progetto.
Il testo normativo definisce anche le fasi della procedura unica di assegnazione, dalla indizione all’emissione del provvedimento di concessione, nonché i tempi della stessa e fissa i contenuti del bando e i criteri di valutazione. L’ammissibilità dei progetti di derivazione d’acqua è subordinata alla presenza di alcuni contenuti minimi, che verranno poi dettagliati in sede di gara, e che riguardano aspetti quali sicurezza delle persone e del territorio, sostenibilità ambientale, clausole sociali per la stabilità occupazionale, miglioramenti energetici, misure di compensazione ambientale, territoriale e paesaggistica.

Un articolo del ddl prevede che tutti i concessionari siano obbligati a fornire annualmente, a titolo gratuito, energia elettrica alla Regione Fvg (in ragione di 220kWh per ogni kW di potenza nominale media di concessione) da destinare, almeno per il 50 per cento, ai servizi pubblici e alle categorie di utenti dei territori interessati dalla derivazione. Un altro aspetto rilevante riguarda la possibilità che la Giunta regionale, nell’indire la procedura di assegnazione di una grande derivazione, scelga, fra le tre forme possibili di affidamento, quella che affida la concessione ad una società a capitale misto pubblico privato. Dopo l’approvazione della legge, la stessa sarà completata da due regolamenti: uno per la definizione della disciplina di dettaglio della procedura unica di assegnazione (entro 12 mesi dall’approvazione della norma), l’altro per fissare i canoni di concessione (entro 180 giorni dall’approvazione della legge regionale). Infine, entro 90 giorni, la Giunta regionale dovrà deliberare le tipologie di servizi pubblici e le categorie di utenti che potranno beneficiare della fornitura gratuita di energia, i criteri di riparto di tale fornitura, sentiti i Comuni interessati, e la possibilità, in alternativa alla cessione gratuita dell’energia, di procedere in tutto o in parte alla sua monetizzazione.

Il torrente Meduna.

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In copertina, visita agli impianti idroelettrici di Meduno.

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