Le banche che operano in Italia possono ora contare su un nuovo sistema di blockchain di settore per la rendicontazione dei conti reciproci. Il progetto, promosso dall’Abi e coordinato da Abi Lab, ha infatti completato con successo i test tecnici e già oggi 32 istituti di credito hanno aderito al nuovo sistema spostando l’intero processo da una modalità tradizionale di scambi di telefonate e messaggi a una tecnologia basata su registri distribuiti. Civibank – come informa una nota –  vi entrerà in questo mese di maggio assieme ad un gruppo di altre 22 banche ricomprese nella seconda finestra di migrazione. Un’ulteriore finestra per altri istituti è prevista nell’ottobre prossimo.
L’interrogazione dei dati e l’esecuzione delle operazioni vengono eseguite in meno di un secondo, anche nei casi più complessi, mentre la generazione di report avviene in mezzo minuto. Durante il test sono stati generati 103 conti reciproci, registri bilaterali, alimentati con 7 milioni di movimenti in termini di dati reali. Il tasso di riscontro automatico registrato è stato pari al 94,5%.
La blockchain, intesa anche come tecnologia di registri distribuiti (Dlt), permette che un grande database possa essere ripartito e distribuito su più nodi, ossia su più macchine collegate tra loro. Ciò consente in diverso modo di pensare e progettare le modalità di relazione e lo scambio tra i partecipanti. In sostanza, la lettura e l’archiviazione dei dati avvengono in forma più sicura, rapida e efficiente, ma soprattutto meno costosa. Senza contare che con la blockchain le banche hanno a disposizione una via per possibili sviluppi futuri. E proprio per le prospettive di innovazione che il nuovo sistema prefigura,  Civibank ha deciso di aderire a questa piattaforma tecnologica di settore le cui future applicazioni andranno ben oltre ai rapporti interbancari per favorire positive ricadute anche sulla clientela business e privata.

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In copertina, la sede di Civibank.

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