Si muove in anticipo rispetto all’aumento dei costi energetici l’Ater Pordenone: per prevenire il più possibile future bollette shock ai locatari dei propri immobili, l’Azienda interverrà sugli impianti termici centralizzati, ove presenti, riducendo le temperature e gli orari di funzionamento in linea con le disposizioni del Ministero della Transizione Ecologica e con le indicazioni della Commissione Europea. Non solo: in un’ottica di costi energetici che potrebbero ulteriormente aumentare, viene suggerito agli assegnatari di valutare ulteriori riduzioni volontarie. «Abbiamo ritenuto doveroso agire tempestivamente per tutelare i nostri locatari – ha affermato il presidente ingegner Giovanni Tassan Zanin – visto che compiere il nostro scopo istituzionale di garantire una casa a chi ne ha bisogno passa anche attraverso queste scelte. Stiamo dando comunicazione della decisione in modo che le famiglie possano organizzarsi in vista dell’inverno. I sacrifici costano, non lo neghiamo, ma se fatti insieme e con scelte condivise e prudenziali, si potrà cercare di non lasciare nessuno indietro».
La stima di prezzi in rialzo arriva dall’analisi delle bollette precedenti. «I conguagli relativi alla scorsa stagione fredda – aggiunge il direttore di Ater Pordenone, ingegner Lorenzo Puzzi – che stiamo emettendo in questi giorni per i locatari interessati ci ha permesso di fare delle previsioni in vista dei prossimi mesi. Per questo, per rendere le bollette il meno penalizzanti possibile, abbiamo deciso di intervenire sugli impianti centralizzati. Sarà fondamentale che anche le singole famiglie, di comune accordo, prevedano ulteriori forme di risparmio. Nel frattempo noi saremo al loro fianco».
Il tutto senza dimenticare che Ater Pordenone sta lavorando anche per il futuro. «Siamo pronti a investire – ha concluso il presidente Tassan Zanin – oltre 11 milioni di euro derivanti dal Pnrr per rendere più moderni ed efficienti dal punto di vista energetico e ambientale 164 alloggi che hanno oltre 30 anni di vita. Inoltre, su 940 alloggi sono previsti i cantieri del Superbonus 110%. Lavori che avranno anche un effetto benefico sulla spesa energetica delle famiglie locatarie, le quali grazie ad alloggi più efficienti potranno contare su consumi minori e conseguenti bollette più leggere».

Nei 3832 alloggi gestiti da Ater Pordenone vivono oltre 8 mila persone, per il 91% di nazionalità italiana. Il 60% degli alloggi sono assegnati a persone che hanno un reddito Isee tra zero e 10 mila euro, un dato che evidenzia come l’Ater Pordenone dia un bene primario come la casa a persone che altrimenti avrebbero difficoltà a reperire un’abitazione sul mercato privato. Tra questi soprattutto gli over 65, anziani che rappresentano il 41% degli intestatari.  Tra i Comuni con il maggior numero di alloggi attualmente, oltre al capoluogo Pordenone con 1307, ci sono Azzano Decimo (111), Casarsa della Delizia (151), Cordenons (151), Fiume Veneto (109), Fontanafredda (1339), Maniago (182), Porcia (125), Sacile (245), San Vito al Tagliamento (293), Spilimbergo (141).

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In copertina, il presidente Giovanni Tassan Zanin e qui la sede dell’Ater Pordenone.

 

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