Con il bilancio previsionale 2020 della Regione Fvg sono stati destinati 3 milioni di euro per i centri estivi. Alla luce della forte richiesta di attivare servizi dedicati ai bambini per il periodo estivo e in considerazione dei disagi e delle complicazioni legati all’emergenza Covid-19, l’amministrazione regionale ha deciso di aggiungere 2,4 milioni al capitolo, portando il budget di quest’anno a rasentare la soglia dei 5 milioni e mezzo. Questo il concetto espresso – come si legge in una nota Arc – dall’assessore alla Famiglia del Friuli Venezia Giulia, Alessia Rosolen, nell’illustrare una decisione, come sottolineato, assunta per rispondere alle esigenze e alle aspettative delle famiglie.
E’ stato osservato dalla Regione che questa è una stagione particolarmente delicata, per cui c’era l’urgenza di garantire nuovi fondi per il contenimento dei costi dei centri estivi. Contestualmente, l’Amministrazione si è trovata a fare i conti con una situazione finanziaria non particolarmente florida. A tal riguardo, va ricordato che il fondo per i centri estivi è stato istituito per la prima volta proprio nel 2020.

L’assessore Alessia Rosolen.

La Regione è partita dalla constatazione che sono oltre 350 i progetti di centri estivi avviati in Friuli Venezia Giulia. Per avviare le attività ludico, ricreative ed educative rivolte ai minori, sono stati assunti una serie di interventi finalizzati a rendere sempre più omogenee le linee guida regionali alle direttive nazionali e preparare, contestualmente, il momento della riapertura di scuole e nidi. Il principio seguito dalla Regione è il seguente: è stato preferito un livello di attenzione più pronunciato rispetto all’accettazione di un rischio che può causare conseguenze più gravi. Ci sono due variabili che rendono le misure assunte passibili di modifiche: l’effettiva evoluzione medico/sanitaria legata alla diffusione del virus e la necessaria attenzione da parte dell’Amministrazione regionale a intervenire in modo coerente e omogeneo rispetto allo Stato centrale.
Come sottolineato dalla Regione, la politica ha il dovere di trovare equilibri non semplici tra protocolli sanitari, senso di responsabilità e l’obiettivo di accogliere le richieste dei territori e dei soggetti gestori. Per questo è stato ritenuto importante potenziare le risorse destinate ai centri estivi. Nel caso specifico, dovendo intervenire senza conferire alcun onere al bilancio regionale, l’Amministrazione Fvg ha deciso di prelevare i 2,4 milioni dal fondo della Carta Famiglia, segnatamente al capitolo Bonus Energia, traferendoli ai centri estivi. La Carta Famiglia è una misura finalizzata a promuovere e sostenere i nuclei familiari con i figli a carico mediante l’attribuzione di agevolazioni e riduzioni di costi e tariffe: nel caso specifico la Regione ha ritenuto che i beneficiari di questo servizio sono coincidenti con i fruitori dei servizi socioeducativi e di sostegno genitoriale. Per questo ha valutato la scelta corretta, soprattutto alla luce delle urgenze di questo momento specifico.

La Regione Fvg inoltre ha rilevato che, con il bilancio 2020, sono stati investiti oltre 40 milioni per la famiglia, triplicando i contributi dedicati all’abbassamento delle rette degli asili nido e creando capitoli nuovi, come quello dei centri estivi. La stessa Amministrazione regionale ha rivendicato la scelta politica di non arretrare ma, anzi, di dedicare risorse ulteriori in una fase così complicata a famiglia e servizi per la prima infanzia. La Regione, infine, ha ringraziato i soggetti gestori e famiglie per la flessibilità dimostrata nell’accogliere le linee guida e restituire ai più giovani la possibilità di stare assieme e riscoprire il piacere della socialità e della condivisione.

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In copertina, giochi organizzati durante un centro estivo.

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