(g.l.) Un vero peccato che un improvviso ritorno dell’inverno, con pioggia, neve e vento, abbia condizionato la cerimonia per la intitolazione della via principale di Lusevera alla memoria di don Domenico Zannier, che fu parroco della località dell’Alta Val Torre dal 1960 al 1972. Ma il maltempo non ha minimamente scalfito il valore e il significato della festa, ritmata dagli interventi del sindaco Luca Paoloni, che ha reso ufficialmente omaggio all’indimenticato sacerdote scomparso poco più di cinque anni fa. Mentre a tratteggiare la figura del prete, ma anche del poeta e uomo di cultura, è stato il professor Walter Tomada, giornalista e direttore de “La Patrie dal Friul”. La cerimonia è stata, inoltre, rallegrata dalle musiche di Andrea Del Favero e Glauco Toniutti.
Nato a Pontebba nel 1930, Domenico Zannier fu ordinato prete l’8 luglio del 1956. Cooperatore parrocchiale a Sutrio fino al settembre del 1958, fu poi cappellano a Pradamano (fino al settembre ’59) e in seguito a Pocenia e a Castions di Strada, fino al 1960, per poi essere nominato dall’allora arcivescovo Giuseppe Zaffonato parroco di Lusevera, comunità che guidò appunto per dodici anni, fino al 1972, divenendo quindi insegnante di scuola media e ritirandosi a vivere nella sua casa di Maiano, dove intensificò l’attività letteraria che lo portò anche alla candidatura al Premio Nobel. Ma, nonostante questa sua imponente levatura culturale, don Domenico Zannier per tutti era rimasto soltanto pre’ Meni, prevalendo il suo modo d’essere, semplice, affabile, gioviale e di grande compagnia, tanto che in molti paesi è ricordato ancora con affetto e simpatia. Come appunto a Lusevera e nell’Alta Val Torre.
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In copertina e qui sopra la targa della via intitolata a pre’ Meni; all’interno, tre immagini della cerimonia a Lusevera.
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