«In un Friuli Venezia Giulia giunto in questi anni ai record storici di occupazione, per le donne si aprono nuovi orizzonti di accessibilità lavorativa anche in settori che fino ad ora erano a netta prevalenza maschile, come la meccanica nell’ambito del manifatturiero: ciò è dovuto ai cambiamenti indotti dal ruolo della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale, dai percorsi formativi più avanzati messi in atto e dalle ingenti uscite dal mondo del lavoro che modificano l’offerta. Si tratta di cambiamenti che dobbiamo saper leggere e che ci guidano verso l’abbandono di stereotipi che ancora oggi esistono». Lo ha sostenuto l’assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen intervenendo ieri al Mib Trieste School of Management al convegno “Imprenditrici e manager nel mondo della meccanica” nell’ambito degli eventi Donne e lavoro 2024.

Due immagini del convegno a Trieste.

In Friuli Venezia Giulia l’occupazione femminile – bella notizia, proprio nella Giornata internazionale della donna – tende a crescere più di quella maschile: +4,5% tra il 2019 e il 2022, e anche quando l’occupazione flette, come nella prima parte del 2023, la contrazione è meno pronunciata (-0,9%) rispetto ai maschi (-1,2%), mentre, per contro, i contratti a tempo determinato vedono ancora prevalere nettamente la componente femminile (il 25% dei dipendenti è dato da donne a termine). Dal convegno è emerso anche che nel 2023 le imprese femminili attive in Friuli Venezia Giulia nell’ambito manifatturiero erano 1.349, in crescita del 3,3% rispetto al 2019. Nel manifatturiero e nel meccanico, nello stesso arco temporale, si è registrata una crescita di lavoratrici del 104%, cui è seguito un decremento contenuto tra il 2022 e il 2023.
Al convegno, introdotto dalla professoressa Donata Vianelli, sono intervenuti tra gli altri il rettore dell’Ateneo triestino, Roberto Di Lenarda, e la presidente dell’Aidda del Friuli Venezia Giulia, Chiara de Nipoti.

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In copertina, “La Guerriera” opera dipinta a mano su seta pura di Aida Liberale socia del Club per l’Unesco di Udine presieduto da Renata Capria D’Aronco: un titolo che si addice perfettamente alla forza dimostrata dalla donna per conquistare nuovi spazi e soddisfazioni nella società.

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