Un fisco semplice e leggero. È ancora una volta questa la richiesta principe che gli artigiani rivolgono alle forze politiche che si candidano a guidare il Paese. Il presidente di Confartigianato-Imprese Udine, Graziano Tilatti, fa suo il manifesto lanciato dall’associazione nazionale calandolo sul Friuli, terra in cui la presenza dell’artigianato e della piccola impresa è molto forte. Gli ultimi dati disponibili dicono che sono 16.807 a Udine, il 49,1% dell’intero Fvg che ne conta 34.222. «Ai candidati – afferma Tilatti – chiediamo di mettere artigianato e micro e piccole imprese al centro degli interventi per il rilancio della competitività riorientando l’attenzione su coloro che hanno dimostrato assieme alla grande resilienza la capacità di creare occupazione, benessere economico e coesione sociale. Una volta in più durante la pandemia».

Il presidente Graziano Tilatti.

In cima all’agenda delle priorità indicata da Confartigianato spicca la richiesta di un fisco semplice e leggero, «più che mai urgente per garantire la competitività delle nostre aziende – rivendica Tilatti – considerato che oggi, assieme ai cittadini, pagano 32,8 miliardi di maggiori tasse rispetto alla media dell’Eurozona». L’elenco di richieste è poco meno che un copia e incolla di quello proposto la scorsa campagna elettorale. Segno che i nodi sui quali il Paese continua ad inciampare non sono cambiati. Dopo il fisco c’è infatti la burocrazia. Dopo la burocrazia il lavoro.
“La macchina burocratica va riformata, spingendo sulla semplificazione delle pratiche, sulla qualità dei servizi pubblici, sulla loro gestione online – sottolinea ancora il numero uno degli artigiani nella provincia di Udine -. Quanto all’occupazione, diciamo no al salario minimo legale, sì lavoro di cittadinanza, chiediamo di ridurre il cuneo fiscale e contributivo sul lavoro, un macigno che in Italia pesa il 46,5%, contro una media Ue del 41,7%, di potenziare la formazione tecnica e professionale e l’apprendistato per agevolare il reperimento di manodopera qualificata da parte delle imprese».
Per sostenere la competitività delle Pmi, Confartigianato Udine sollecita anche la riduzione dei costi di elettricità e gas, aumentati del 108% nell’ultimo anno, fissando un tetto europeo al prezzo del gas, attuando una riforma strutturale della bolletta che escluda gli oneri di sistema impropri pagati dai piccoli imprenditori e sostenendo gli investimenti in energie rinnovabili, in particolare per la creazione di Comunità Energetiche e per iniziative di autoproduzione.

Sul fronte della sostenibilità ambientale, l’associazione chiede il mantenimento degli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici, sciogliendo rapidamente il grave problema dei 5,2 miliardi di crediti fiscali incagliati legati ai bonus edilizia che mette a rischio la sopravvivenza delle aziende di costruzioni e di migliaia.
In ultimo, l’associazione punta il faro sull’accesso al credito, affinché sia assicurato sostegno al Fondo di garanzia per le Pmi e a sistemi di garanzia misti pubblico-privati, sul Pnrr, che va attuato speditamente con la piena inclusione delle micro e piccole imprese, e sulle transizioni green e digitale, da sostenere con incentivi semplici e stabili per favorire l’innovazione tecnologica, la digitalizzazione e l’internazionalizzazione delle Pmi.

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