Emergenza profughi dall’Ucraina: i medici di medicina generale, compresi quelli in pensione, pronti a dare la propria totale disponibilità. Anche in Friuli Venezia Giulia la Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale, maggiore sindacato del settore) vuole fornire una concreta e fattiva opera professionale-assistenziale nei confronti di un popolo così duramente colpito in quella che l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati ha definito come la crisi di profughi più veloce in Europa dalla Seconda guerra mondiale.
Fernando Agrusti
«Accogliendo con favore la decisione dell’Unione Europea di applicare la direttiva sulla protezione temporanea – spiega il presidente regionale del sindacato dei medici, dottor Fernando Agrusti – la Fimmg mette a disposizione la propria rete capillare e diffusa di medici di famiglia e continuità assistenziale, potenziata anche dalla disponibilità dei medici che hanno lasciato l’attività professionale per raggiunti limiti di età. Diamo quindi disponibilità a concordare con le autorità nazionali e regionali le ulteriori modalità organizzative per una efficace erogazione della indispensabile assistenza medica ai profughi di guerra dell’Ucraina».
Il tutto senza venir in meno nel proprio impegno nella lotta al Coronavirus e all’attenzione ai propri assistiti. «Pur nelle gravi difficoltà causate ancora dalla pandemia Covid-19 – aggiunge Agrusti -, che continua a provocare incrementi enormi dei carichi di lavoro, i medici della Fimmg non vogliono esimersi dal fornire il loro concreto aiuto, nelle normali sedi di erogazione del proprio servizio assistenziale o in sedi apposite delle loro Aggregazioni funzionali territoriali, senza distinzioni o differenza dell’assistenza erogata nei confronti dei propri assistiti».
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In copertina, alcuni profughi in partenza dall’Ucraina colpita dalle bombe russe. (Foto Caritas)
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