di Silvio Bini
Appuntamento stamane a Casarsa della Delizia (ore 9.30, ridotto del Teatro Pier Paolo Pasolini) in occasione del primo incontro pubblico del Comitato promotore per la “terza ricostruzione” del Friuli Venezia Giulia (dopo quella post-bellica e quella post-terremoto del 1976). L’organismo è costituito da persone con esperienze molteplici maturate nel mondo della politica, della cultura, dell’economia, della pubblica amministrazione, delle professioni e dell’attività accademica e che si sentono in dovere, in un momento così difficile come l’attuale della nostra storia, di dare testimonianza attiva del proprio impegno. Suoi componenti sono Mario Banelli, Ferdinando Ceschia, Guglielmo Cevolin, Gianfranco Ellero, Sandro Fabbro, Antonino Morassi, Roberto Muradore, Pietro Mussato, Ubaldo Muzzatti, Diego Navarria, Maurizio Piemonte, Giorgio Santuz, Bruno Tellia e Roberto Visentin.
Le premesse operative del Comitato promotore pertanto sono:
a) che dopo oltre dieci anni di crisi economica, dopo gli effetti delle ricorrenti crisi dovute ai cambiamenti climatici e, con una grave pandemia da Covid-19 ancora in corso, le condizioni strutturali della regione nel suo complesso non paiono per nulla positive;
b) che, pertanto, o si ricostruiscono, con tutte le risorse che possono essere destinate a tale scopo, le condizioni sociali, economiche e ambientali per un forte rilancio della regione Fvg o si è destinati a scomparire, in silenzio, nel giro di poco tempo.
Non si sa ancora se il Governo chiamerà anche le Regioni a collaborare al “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza” da finanziarsi con i massicci investimenti europei “Next Generation Eu” perché, in tal caso, la nostra Regione avrà titolo per proporre un suo piano adeguato alle risorse disponibili ed alle sfide che abbiamo davanti.
Il Comitato promotore, facendo affidamento anche sulle parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del 4 agosto scorso, per il 50° delle Regioni, quando aveva sostenuto che, ai fini del piano per l’Italia, “è prezioso il contributo delle Regioni (…) con il coinvolgimento e collaborazione di tutte le energie del Paese”, guarda fiducioso a tale prospettiva.
Con questo primo incontro di Casarsa, quindi, si intende attivare un dibattito pubblico sulle finalità e modalità del piano regionale di ricostruzione. La visione di fondo che si propone è quella di un progetto di regione capace di ricomprendere tutti i territori, tutte le energie esistenti e di motivare le generazioni più giovani.
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In copertina, l’ingresso del Teatro Pasolini a Casarsa della Delizia; all’interno, la sala del ridotto.
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