Un incontro virtuoso tra sanità pubblica e volontariato, una sinergia concreta tra il privato (due sorelle che hanno voluto ricordare con una donazione la mamma scomparsa sette anni fa) ed una Banca vicina al territorio. Con la regia della Sezione udinese della Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori) sono bastati tre mesi per dotare il reparto di radioterapia del “Santa Maria della Misericordia” di un modernissimo Sistema di posizionamento paziente, un’attrezzatura in fibra di carbonio destinato a migliorare la qualità del trattamento dei pazienti affetti da tumore al torace o al seno.

“Ne beneficeranno non solo i pazienti, ma anche il personale medico, tecnico e infermieristico avrà un ritorno in termini di maggior efficienza”, ha sottolineato il dottor Marco Trovò, direttore dell’istituto di radioterapia dell’Azienda sanitaria universitaria integrata, alla quale la Lilt udinese ha ceduto in comodato d’uso gratuito l’apparato, costato 5.000 euro. Per poco meno della metà l’importo è stato coperto da una dotazione delle sorelle Elisa e Valentina Filiputti, che hanno voluto così la memoria della mamma, Miriam Durì, al rimanente ci ha pensato la Banca di Udine con un contributo liberale finalizzato. “Con la Lilt – ha detto il direttore dell’Istituto di Credito, ragionier Giordano Zoppolatoabbiamo un protocollo d’intesa, che prevede impegni reciproci; ma questo intervento rientra anche a pieno titolo nel nostro ruolo di Banca locale impegnata nel sociale”.
Il presidente della Lilt, ingegner Giorgio Arpino, ha sottolineato come questo intervento rafforzi la collaborazione storica tra la Lilt e le strutture sanitarie. “Il nostro core business è la prevenzione – ha detto –, ma quando chi opera in prima linea ci chiede una mano, gliele tendiamo due”. Arpino ha poi consegnato ai sanitari la copia della documentazione – risalente al 1927 e conservata negli archivi della Lilt – che testimonia la consegna da parte della Lilt di 100 milligrammi di radio all’ospedale di Udine: “Grazie a quella donazione – ha sottolineato – Udine è stata fin d’allora all’avanguardia; e quella collaborazione non si è mai interrotta”.
Soltanto negli ultimi cinque anni, la Lilt ha speso a beneficio del nosocomio udinese oltre 300 mila euro. “Senza di voi – ha commentato il dottor Gianpiero Fasola, direttore del dipartimento di oncologia Asiud – ci sarebbero molte cose che non potremmo fare”. Il medico che ha dato il via alla catena di solidarietà, dottor Andrea Signor, ha poi spiegato le caratteristiche del nuovo apparato, che ha definito “una interfaccia tra la tecnologia avanzata, come l’acceleratore lineare al quale è asservito il sistema di posizionamento, ed il personale tecnico”. Rivolgendo un pensiero alla mamma delle sorelle Filiputti – presenti alla consegna – ha concluso dicendo che “la riconoscenza è la memoria del cuore”.

L’assessore alla Salute del Comune di Udine, dottor Giovanni Barillari, ha portato il saluto del sindaco e della ciivica amministrazione. Ha ricordato che il Comune di Udine è socio fondatore della Lilt e si è detto in piena sintonia con l’assessore regionale Riccardo Riccardiimpossibilitato a intervenire, come invece annunciato, perché a Varese ai funerali dell’onorevole Giuseppe Zamberletti – quando parlando di sanità sostiene che “il pubblico può molto, ma non può tutto”.
Alla cerimonia di consegna, svoltasi nel “bunker” del reparto di radioterapia del nosocomio udinese, era presente anche il dottor Luca Lattuada, in rappresentanza della direzione dell’Asiud.

L’ospedale “Santa Maria della Misericordia”.

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In copertina, da sinistra, il presidente della Lilt friulana, ingegner Giorgio Arpino, il dottor Marco Trovò, la signora Loredana Contardo della Banca di Udine e il direttore generale Giordano Zoppolato; le sorelle Elisa e Valentina Filiputti.

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