Società con un fatturato che cresce di oltre il 20% per tre anni consecutivi: a novembre 2021, in Friuli Venezia Giulia, sono 188 le cosiddette imprese “scale-up” (definizione Eurostat-Ocse) e rappresentano l’1,4% del totale delle imprese considerate. Di queste, sono 37 quelle che potrebbero definirsi “top” scale-up, ossia che partono con un fatturato, nel primo anno preso in considerazione, di 500 mila euro, quindi con crescite maggiori in termini di valore (e altre ricadute positive sull’economia).
Il dato emerge dalla nuova ricerca del Centro Studi della Camera di Commercio di Pordenone-Udine, che ha analizzato i dati Infocamere sui fatturati disponibili relativi agli anni 2017-2020. L’analisi ha preso in considerazione quelle imprese attive, iscritte nei Registri Imprese Fvg entro l’anno 2017, che depositano i bilanci, ossia una platea di partenza di 13.785 imprese di diversa natura giuridica: società di capitali ma anche altre realtà come associazioni, aziende speciali, consorzi, cooperative sociali, enti pubblici economici, enti sociali, fondazioni, società consortili, cooperative. Per poter effettuare l’analisi sugli incrementi di fatturato nell’ultimo triennio sono state escluse quelle di più recente costituzione (dal 2018 in poi), per cui non sarebbero stati ancora disponibili tutti i dati.

Giovanni Da Pozzo

«Le scale-up prese in esame dal nostro nuovo studio – commenta il presidente camerale, Giovanni Da Pozzo –, con la loro rapidissima crescita, apportano esternalità positive all’economia in termini di reddito, creazione di nuovi posti di lavoro, ma anche, fattore importante, in termini di introduzione di prodotti e servizi innovativi sul territorio, di attenzione alle richieste del mercato e anticipazione di tendenze. Significativo poi notare che crescono anche nel 2020, anno quanto mai complesso, come purtroppo sappiamo bene. Cercheremo di capire nel tempo come si evolvono queste realtà. Dai primi dati emersi sulle imprese costituite nel 2018, per esempio, tra le potenziali nuove scale-up dei prossimi anni, spiccano le attività scientifiche e tecniche. Attraverso i prossimi bilanci depositati, capiremo se queste imprese troveranno ostacoli alla crescita del proprio fatturato nel 2021, magari facendo riemergere come scale-up imprese legate ai settori “tradizionali”, o se è il fenomeno stesso a essere in mutamento, coinvolgendo settori ancora diversi o interessando in misura maggiore l’imprenditoria femminile, giovanile e straniera».

DISTRIBUZIONE TERRITORIALE. Sono 76 le scale-up del territorio di Udine, 45 a Pordenone, 38 a Trieste e 29 a Gorizia

“ETÀ” DELLE IMPRESE. Le scale-up in Fvg sono principalmente imprese di recente costituzione: il 45,2% è stato iscritto nel Registro Imprese negli anni 2016 e 2017 (hanno quindi conseguito una crescita del fatturato pari o superiore al 20% nei primissimi anni della propria attività). Il 23,4% tra il 2011 e il 2015 (risultati conseguiti entro i primi 5-10 anni di attività), il 16,5% tra il 2001 e il 2010 e, a scendere, il 12,2% tra il 1981 e il 2000 e, infine, solo il 2,7% tra il 1920 e il 1980.

I SETTORI. Il 15,4% delle scale-up regionali opera nelle costruzioni, il 13,8% nelle attività immobiliari, l’11,7% nel commercio all’ingrosso e al dettaglio, il 9,6% nelle attività manifatturiere, il 9% nei servizi di informazione e comunicazione. Seguono le attività professionali, scientifiche e tecniche (8,5%), noleggi e agenzie di viaggio (6,9%), sanità e assistenza sociale (6,4%), trasporto e magazzinaggio (4,8%), attività finanziarie e assicurative (3,2%). Scendendo più nel dettaglio, le divisioni Ateco con il maggior numero di scale-up sono le attività immobiliari e le costruzioni. Nello specifico, le attività immobiliari rappresentano il 13,8% delle scale-up, seguite dal commercio all’ingrosso (7,4%), lavori di costruzione specializzati (7,4%), costruzione di edifici (6,9%), produzione di software e consulenza informatica (5,9%). Poco sotto al 5% si trovano le attività di direzione aziendale e consulenza gestionale (4,8%), commercio al dettaglio (4,3%), assistenza sanitaria (3,7%), coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali (3,2%).

FEMMINILI, GIOVANILI, STRANIERE. Le scale-up femminili in Friuli Venezia Giulia sono 25 (il 13,3% del totale), quelle giovanili 23 (12,2%), quelle straniere 13 (6,9%). Poco più di una scale-up su dieci ha quindi una compagine societaria a prevalenza femminile oppure giovanile.

I FATTURATI. Le scale-up in Fvg hanno fatturato medio annuo pari a 799mila euro per l’anno 2017, 1 milione e 247mila euro nel 2018, 1 milione e 901mila euro nel 2019, 2 milioni e 986mila euro nell’anno 2020. Gli incrementi medi annui di fatturato in valore assoluto sono quindi di +447mila euro nel primo anno esaminato (2018 su 2017), +653mila euro nel secondo anno (2019 su 2018), +1 milione e 85mila euro il terzo anno (2020 su 2019).

L’OCCUPAZIONE. All’incremento del fatturato si accompagnano ricadute positive complessive anche in termini occupazionali. Gli addetti totali nelle 188 scale-up “nostrane” sono complessivamente passati da 886 al 31 dicembre 2017 a 2.473 al 31 dicembre 2020, +1.587 unità, ossia quasi raddoppiati. L’incremento degli addetti nel primo anno esaminato è stato di 408 unità, nel secondo di 610, nel terzo di 569 (nonostante la pandemia da Covid-19). Il numero medio di addetti delle 188 Scale-up passa da 8 a fine 2017 a 17 a fine 2020.

NATURA GIURIDICA. Nella già ristretta platea di tipologie d’impresa che depositano i bilanci, la prevalenza di scale-up si rileva prevalentemente tra le Srl, le società a responsabilità limitata. Nello specifico: 145 Srl (77,1% del totale), 21 Società a responsabilità limitata semplificata, 9 Società cooperative, 5 Società a responsabilità limitata con socio unico, 3 Consorzi, 2 Società per azioni, 1 Società cooperativa a responsabilità limitata, 1 Società consortile a responsabilità limitata, 1 Cooperativa sociale.

SCALE-UP IN ITALIA ED EUROPA (Fonte: European Scale Up Monitor 2020, Erasmus Center for Entrepreneurship). In Europa, l’80% delle scale-up si concentra in dieci Paesi, il 44% in sole venti città. Il Regno Unito è il Paese con il maggior numero di scale-up. L’Italia è al sesto posto, con Milano al nono posto tra le città europee. La Germania ha la percentuale più alta di giovani scale-up.

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In copertina, ecco la sede udinese della Camera di Commercio.

 

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