di Giuseppe Longo
NIMIS – Proprio un anno fa, era l’antivigilia di Ferragosto, se n’era andato il grande amico d’Oltralpe. E ora ha chiuso lui la sua laboriosa giornata. Ieri, in un pomeriggio che minacciava un tremendo temporale che però si è fortunatamente allontanato, nell’antica Pieve dei Santi Gervasio e Protasio, la comunità di Nimis ha dato l’estremo saluto a Luciano Degano, spentosi a 85 anni in seguito all’aggravarsi della malattia che lo aveva colpito tempo addietro. In tanti, sfidando la calura, anche dalla vicina Tarcento – la cittadina in cui era nato -, hanno voluto stringersi accanto alla moglie Luisa Baccini e alla figlia Antonella per consolarle nel loro grande dolore.
Appena saputo della dipartita di Luciano ho subito associato la sua figura al gemellaggio di Nimis con Lannach, la cittadina stiriana alle porte di Graz che 35 anni fa strinse un rapporto di duratura amicizia con il paese friulano nel ricordo dello scultore Rodolfo Zilli che nella regione austriaca era emigrato da ragazzino con il padre scalpellino. E proprio nel Castello di Lannach aveva il suo laboratorio dove ha realizzato la maggior parte delle sue opere, a cominciare dal busto bronzeo del cardinale Ildebrando Antoniutti esposto nella stessa Chiesa matrice a lato della tomba del porporato scomparso mezzo secolo fa. Se c’è, infatti, una famiglia che è stata esemplare nel rapporto con i “gemelli” stiriani questa è proprio quella dei Degano. I quali ospitarono da subito, nella magnifica casa a due passi dalla Pieve – proprio per questo, come è tradizione, il funerale è stato celebrato al suo interno e non in Duomo -, Maximilian Röck e la moglie Erna. Quando il gemellaggio fu sottoscritto nel 1989 a Nimis, dall’allora sindaco Germana Comelli, Röck non era ancora borgomastro, ma lo era diventano l’anno successivo quando, in estate, la firma venne ripetuta proprio nel cortile del Castello di Lannach durante una bellissima cerimonia nella quale ebbi l’onore di guidare la civica amministrazione friulana. Nel frattempo, infatti, si erano tenute le elezioni in entrambi i Comuni.
Luciano Degano
Maximilian Röck
L’amicizia con Luciano e Luisa divenne subito così forte e sentita che durò nei decenni successivi, con frequenti visite reciproche a Lannach e a Nimis, oltre alle tante telefonate, non solo in occasione delle feste comandate. Un’amicizia che è rimasta tale anche quando Max restò solo, una decina di anni fa, a causa di un gravissimo incidente della strada accaduto sotto i suoi occhi a due passi da casa che gli strappò prematuramente la moglie dalla sua vita. E così è stato fino all’anno scorso quando, appunto, l’ex sindaco di Lannach – come è noto, da molti anni borgomastro è Josef Niggas – si è spento, malato, a 89 anni. E ai funerali celebrati a Graz aveva partecipato anche la famiglia Degano, come aveva fatto dieci anni prima per l’ultimo saluto alla cara Erna, una coppia che molti a Nimis ricordano con grande simpatia.
La morte dell’ex sindaco Maximilian Röck aveva quindi messo il suggello alla ultratrentennale amicizia fra le due famiglie. E come non ricordarla adesso, proprio con la scomparsa di Luciano Degano. Il lamentoso suono delle campane con cui era stato annunciato il funerale aveva lasciato posto, alla fine del rito, al gioioso scampanìo che si diffondeva dalla millenaria torre. Perché per il credente, come ha sottolineato monsignor Rizieri De Tina durante la predica, la morte di una persona è la festa della vita che si trasforma e s’incammina in un’altra dimensione, lasciando fra i propri cari un ricordo che non muore mai e che, tramandandosi, fa in modo che quella persona amata sia «immortale». E con quello di Luciano vivrà anche il ricordo di Max ed Erna e della loro bella amicizia nata proprio grazie al gemellaggio con Lannach.
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In copertina, l’uscita del feretro dalla Pieve; all’interno, l’addio sul sagrato ai piedi del campanile e la benedizione della salma.
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