In Friuli Venezia Giulia una nuova edizione di “Match It Now”: la campagna di sensibilizzazione dell’Associazione donatori di midollo osseo. L’obiettivo è quello di informare e coinvolgere, in particolare i giovani, tra i 18 e i 35 anni e far comprendere loro l’importanza di questo gesto, tanto semplice quanto essenziale. L’invito della campagna quest’anno quello a correre nella piazza più vicina: #corriADMO. Diventa #iltipogiusto. Si potranno ricevere tutte le informazioni necessarie per l’iscrizione al Registro Italiano donatori di midollo osseo e cellule staminali emopoietiche (IBMDR) – possibile con un semplice e indolore prelievo di sangue o la raccolta di un campione salivare – in ciascuna delle quattro province. Oggi, 28 settembre, i volontari saranno presenti a Trieste, dalle 10 alle 19, in via Amilcare Ponchielli; ma anche a Udine, in piazza Matteotti fino alle 20. La settimana. seguente, il 5 ottobre, saranno invece a Pordenone, in piazza XX Settembre, dalle 10 alle 20; e al Tiare Shopping di Villesse, dalle 10 alle 19.
Lo scorso anno – in cui peraltro si sono festeggiati anche i primi 30 anni di attività di Admo Fvg – si sono iscritti al registro IBMDR ben 1116 nuovi donatori, portando il Friuli Venezia Fiuli al quarto posto in termini di reclutamento tra le regioni italiane. «Dall’inizio del 2024, sino a oggi, siamo arrivati a circa 900 iscritti in regione. L’auspicio è quello di superare i numeri dello scorso anno, soprattutto in vista dell’inizio dell’attività scolastica e, di conseguenza, del nostro ritorno negli istituti scolastici della regione per l’attività di sensibilizzazione dei più giovani», ha chiarito la presidente di Admo Fvg, Paola Rugo.
Possono infatti diventare donatori solo coloro che sono in buona salute, hanno un’età compresa fra i 18 e i 35 anni e un peso superiore ai 50 kg. In questo modo la permanenza nel registro è maggiore, visto che è possibile donare fino ai 55 anni. Inoltre, studi hanno dimostrato «che quando i donatori sono più giovani il trapianto ha maggiori possibilità di dare esiti positivi», come ha ricordato Paola Rugo. Da precisare, poi, che midollo osseo e midollo spinale sono due cose differenti, anche se spesso vengono confuse. Il midollo osseo (da cui hanno origine le componenti del sangue) viene raccolto attraverso due procedure mediche che consistono nel prelievo delle cellule staminali emopoietiche dalle creste iliache o da sangue periferico. Quanto raccolto dal donatore viene poi trasfuso alla persona malata. Per maggiori informazioni: www.admofvg.it
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“Evoluzione delle pratiche di digiuno in ambito scientifico e culturale” è il titolo del convegno programmato stamane fino alle ore 13.30, all’Abbazia di Rosazzo, nel Comune di Manzano, e organizzato dalle Società scientifiche Adi, Associazione Italiana di dietetica e Nutrizione Clinica, e Fadoi – Federazione Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti, sezioni Fvg, con l’importante e generoso supporto della Fondazione Abbazia di Rosazzo. L’obiettivo del convegno è quello di far conoscere il significato del digiuno come strumento di salute.
Ma come agisce il digiuno e quale ne fu l’origine? Agisce attraverso un passaggio metabolico dall’utilizzo di glucosio a quello di acidi grassi e corpi chetonici, molecole quest’ultime di più piccole dimensioni di quelle dei grassi in grado di attraversare la barriera encefalica, raggiungere il cervello e fornirgli energia. Tali composti sono prodotti dall’organismo qualora le quote di zuccheri siano deplete. Questo passaggio ha avuto origine in risposta a periodi in cui gli umani attraversarono fasi, anche prolungate, di digiuno, o comunque di restrizione calorica a seguito di condizioni ambientali molto difficili, indotte da importanti oscillazioni climatiche avvenute nel pleistocene. Il digiuno, secondo una teoria, avrebbe favorito l’evoluzione dell’encefalo degli umani con incremento notevole delle capacità cognitive, comprese quelle relative alla cooperazione sociale, alla memoria spazio temporale e alla produzione, sempre più articolata, di strumenti in legno e pietra da utilizzare per la caccia e il trattamento dei cibi. Il digiuno fornendo substrati per i muscoli scheletrici avrebbe favorito anche la resistenza fisica necessaria negli habitat difficili . Questi effetti attivati proprio nelle condizioni di carenza alimentare avrebbero reso gli umani più efficaci nel procurasi il cibo e sopravvivere con evidenti vantaggi evolutivi. Il digiuno presenta poi altre importanti ricadute per la salute, come evidenziato da numerose ricerche in questo campo, alcune da approfondire: riduce lo stress ossidativo e i processi infiammatori, favorisce la riparazione dei danni al Dna, aumenta l’autofagia cellulare, ovvero l’eliminazione delle parti senescenti, permette il controllo del peso corporeo e dei parametri associati al rischio cardiovascolare, neoplastico e neurodegenerativo con demenza. Infine, il digiuno può ritardare l’invecchiamento e aumentare la longevità, in condizioni di salute, come dimostrato soprattutto in modelli animali. Oggi più che mai, tuttavia, l’offerta alimentare è elevata e di facile accesso e gli umani seguono uno stile di vita che favorisce un consumo frequente, spesso abbondante, anche di cibi ad alto contenuto energetico non bilanciato dalla frequente sedentarietà, con orari sregolati, facendo presumibilmente venir meno i benefici attribuiti a intervalli di tempo liberi dal cibo. Ma in che modo il digiuno viene implementato? Va tenuto presente che il digiuno esplica i suoi effetti qualora venga esteso alle 16-18 ore dall’ultimo pasto.
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In copertina, volontari dell’Admo Fvg impegnati “Match It Now”.
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