Dopo il successo dei concerti di giugno a Palazzo Morpurgo, prosegue la terza edizione di Passaggi – mentre tutto cambia, rassegna ideata dalla compagnia Teatro della Sete di Udine. I prossimi tre appuntamenti, parte del programma di UdinEstate, si terranno oggi e domani in occasione della Festa d’estate di Parco Sant’Osvaldo. L’ingresso è libero.

Si parte stasera, alle ore 21, con “Being Don Quichotte”, una tragicommedia surreale portata in scena da Matija Solce e Tines Špik sotto la regia di Vida Cerkvenik Bren e dello stesso Solce. Lo spettacolo, prende ispirazione dal celebre romanzo di Cervantes, ma ne trasporta i temi in un contesto contemporaneo. Attraverso una narrazione visiva influenzata dal cinema d’animazione surrealista del maestro ceco Jan Švankmaker, la lotta con i mulini a vento si trasforma in un conflitto tra marionetta e attore, tra idealismo e pragmatismo, tra tradizione e postmodernità. Matija Solce, noto a livello internazionale per il suo lavoro innovativo nel campo del teatro di figura, mescola in modo unico musica, teatro e animazione, creando un’esperienza unica e coinvolgente.
Domani, dalle 16 alle 18.30, si terranno invece due eventi in contemporanea. Il primo, organizzato dall’associazione Kaleidoscienza di Udine, è “Giochi in scatola”, un’attività ludica pensata per adulti e bambini che utilizza giochi matematici, di strategia e di logica, capaci di stimolare mente e competenze sociali. Il secondo, “Storie in busta”, è proposto da Teatro della Sete con l’intento di offre un’esperienza intima, ma al contempo interattiva: ogni partecipante potrà scegliere una delle quattro storie disponibili e ascoltarla mentre viene raccontata e illustrata dalle artiste Caterina Di Fant e Serena Giacchetta. Quattro viaggi nel tempo, nel sogno e nei ricordi, dove lo spettatore, mentre ascolta, finisce ritratto in quella stessa avventura.
Valentina Rivelli, attrice e autrice fondatrice del Teatro della Sete, descrive così lo spirito di Passaggi: «La rassegna è dedicata alla condizione costante che viviamo e a cui siamo destinati: il cambiamento, inteso nelle sue diverse declinazioni. Spettacoli, racconti, momenti di gioco assieme sono pensati al Parco Sant’Osvaldo come occasioni di crescita, momenti per affermare la presenza nel singolo di un’identità multipla che contiene forme del sé non esprimibili nella vita quotidiana, ma conoscibili grazie all’esperienza artistica di gruppo, che permette ai partecipanti di esprimersi in un contesto extra-quotidiano».

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In copertina, uno spettacolo del Teatro della Sete; all’interno, “Being Don Quichotte”.

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