(g.l.) A Grado non c’è soltanto l’emergenza sanitaria da Coronavirus, che ancora non vuole allentare la presa, ma anche quella dei medici che devono contrastarla affrontando nel contempo tutte le altre patologie della popolazione isolana. Un problema, quello delle recenti dimissioni di due sanitari e quindi della conseguente carenza di operatori di medicina generale – cioè quelli di base o di famiglia che dir si voglia -, che sta molto a cuore alla civica amministrazione, tanto che ieri mattina il sindaco Dario Raugna ha voluto accertarsi di persona come stanno effettivamente le cose. Come informa una nota, si è recato, infatti, al distretto sanitario di via Fiume per verificare la presenza delle file che si erano create all’esterno, a causa dei pazienti che si sono trovati nella condizione di dover cambiare medico per la seconda volta in poco tempo.
Dopo un colloquio telefonico tra il primo cittadino e il dottor De Vuono, responsabile del distretto di Grado, l’Asugi, vale a dire l’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina, ha provveduto a garantire l’estensione dell’apposito sportello, inizialmente previsto per soli due giorni, per tutta la settimana, tranne il sabato. Lo sportello sarà pertanto attivo ogni giorno fino a venerdì, osservando i seguenti orari: dalle 9 alle 12.30 e dalle 14 alle 16, per far fronte alle tante richieste dei cittadini. Nella nota municipale si ricorda che chi è provvisto dello Spid può cambiare medico anche online sul portale Sesamo per evitare di recarsi in distretto.

Il sindaco Dario Raugna.

«Sono molto preoccupato – afferma Raugna – per il fatto che presto resteremo scoperti di ben due medici e che l’ambulatorio di Fossalon resterà nuovamente sguarnito». La soluzione messa in campo da Asugi al momento è stata l’aumento del numero massimo di pazienti che ciascun medico può avere in cura portando questo limite da 1200 a 1500 pazienti, ma per il sindaco di Grado questa soluzione non è adeguata alle esigenze di cura dei concittadini. «I tre medici che continueranno ad operare a Grado dovranno farsi carico ciascuno di 300 pazienti in più – afferma il capo dell’amministrazione isolana –: è del tutto evidente che si verrà a creare un ulteriore disservizio a scapito della salute dei cittadini, vieppiù che Grado vanta una popolazione molto anziana e che stiamo ancora attraversando una pandemia con tutto quello che ciò comporta in termini di tempistiche per l’accesso alle prestazioni». Un altro problema riguarda il fatto che ad oggi non esistono un’interpretazione univoca e un protocollo che imponga una condotta al medico uscente rispetto al medico entrante relativamente all’accesso ai dati personali dei pazienti, e questo ha inevitabilmente prodotto una serie di lungaggini.

«Adesso pare che si stia andando verso una soluzione e che le procedure si siano velocizzate – afferma ancora il sindaco gradese –. Il diritto alla privacy non dovrebbe mai contrastare con il diritto alla cura. Non è ammissibile che la problematica venga scaricata sul paziente, quando basterebbe il click del mouse di un operatore a far risparmiare un sacco di tempo e di peripezie ai cittadini». E Raugna conclude: «Nei giorni scorsi ho interessato il direttore generale di Asugi, il dottor Poggiana, e spero che anche assieme all’assessore Riccardi si faccia parte attiva per risolvere il problema. Stiamo attraversando una pandemia e tanto più in questo momento la medicina di base non può assolutamente venir trascurata».

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