Si è rinnovato con grande sostegno e adesione del pubblico in sala il progetto di collaborazione tra l’Associazione de Banfield e il Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia che si sono trovati nuovamente affiancati sul delicato tema della vecchiaia e delle fragilità facendo del teatro un momento concreto di sensibilizzazione sociale. Gli attori Andrea Giordana, Galatea Ranzi e Luchino Giordana – protagonisti del capolavoro di Furio Bordon “Le ultime lune”, in scena al Rossetti fino a ieri – hanno visitato nello scorso pomeriggio di venerdì la sede dell’Associazione che da oltre trent’anni è impegnata in prima linea nel sostegno e l’ascolto delle persone anziane, partecipando anche ad un incontro pubblico sui temi affrontati nello spettacolo, che ruota intorno all’anzianità, gli anni dell’esistenza in cui l’individuo è più vulnerabile.

Andrea Giordana

L’iniziativa ha visto,  fino all’ultima replica, la presenza nel foyer dei volontari dell’Associazione che hanno dato la possibilità ai triestini di conoscere l’impegno portato avanti dalla De Banfield e, contestualmente, accogliere le donazioni del pubblico che desiderava offrire il proprio aiuto alle tante attività dell’associazione. Il pubblico ha accolto con grande calore il richiamo fatto dal palco dall’attore Andrea Giordana e ha aderito con generosità alla richiesta di sostegno nei confronti dell’associazione.

Come hanno richiamato nell’incontro, in sede, il presidente della De Banfield, Emilio Terpin, e la vicepresidente, Maria Teresa Squarcina, infatti, l’associazione non riceve contributi pubblici ma per portare avanti la sua attività – tra assistenze domiciliari, formazione e ascolto dei familiari, convegni e incontri pubblici sul tema dell’anzianità – si basa esclusivamente su lasciti e donazioni dei privati. Intensa la testimonianza personale dell’autore Furio Bordon (il cui testo aveva debuttato nel 1994 con un’interpretazione di Marcello Mastroianni entrata nella leggenda teatrale) che ha raccontato il fondamentale aiuto e la vicinanza ricevuti dall’associazione negli anni di malattia della madre.
L’associazione vuole divulgare e perseguire una cultura della vecchiaia che non preveda come destinazione obbligata degli anziani la casa di riposo, ma possa essere seguita e aiutata per quanto possibile a domicilio, oltre a favorire i rapporti con i familiari e il dialogo tra generazioni.

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In copertina e qui sopra volontari e e rappresentanti dell’Associazione de Banfield e del Teatro Rossetti.

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