La Protezione civile del Friuli Venezia Giulia apre anche ad associazioni locali e privatistiche (Pro Loco, Comitato Caritas eccetera) e a privati cittadini la possibilità di collaborare al volontariato in occasione dell’emergenza Coronavirus. Oltre a precisare che nell’attivazione della funzione “volontariato” richiesta ai Comuni per la crisi sanitaria in atto rientra anche il coordinamento di eventuali volontari provenienti dai Comuni limitrofi, una comunicazione inviata ai sindaci dal vicegovernatore con delega alla Protezione civile, Riccardo Riccardi, sottolinea infatti che possono essere coordinate anche persone appartenenti ad associazioni o ad altre forme di volontariato civico.
Tra queste forme – precisa una nota Arc – si considerano le associazioni locali o privatistiche, ma anche i singoli cittadini che, però, dovranno preventivamente accreditarsi in Comune. In questo caso, la copertura assicurativa e la formazione saranno a carico dell’amministrazione comunale. La Protezione civile rende noto altresì che potranno essere coordinati anche cittadini interessati a partecipare alle attività, in forma occasionale e temporanea, aderendo ai Gruppi comunali di Pc. In questo caso, la copertura assicurativa e la formazione saranno a carico della Direzione regionale della Protezione civile. In entrambi i casi il sindaco provvederà ad accettare la disponibilità e a fornire al volontario un tesserino di riconoscimento.

Il numero telefonico

“Per aver informazioni i cittadini stanno ricorrendo sempre di più al numero verde dedicato all’emergenza Coronavirus attivato dalla Protezione civile (800 500 300), che solo nella giornata del 12 marzo ha ricevuto 4.064 contatti, piuttosto che al Nue 112 (3.639 chiamate nella stessa giornata), al quale è corretto rivolgersi in caso di reale emergenza. Ciò dimostra sia l’utilità del servizio sia la presa di coscienza delle persone, che colgono la differenza tra le chiamate di emergenza e quelle da indirizzare al numero verde, riducendo così il carico di lavoro che grava sul Nue”. Lo ha spiegato l’assessore Riccardi, evidenziando che “nella sala operativa del Nue 112 è stata costituita una ‘isola di risposta’ composta da personale proveniente dal mondo della sanità che, essendo adeguatamente preparato in materia, costituisce una barriera significativa per evitare l’intasamento delle linee di emergenza verso il sistema 118”. Il vicegovernatore ha inoltre precisato che “nei confronti del sistema 118 è stato concordato con la Sores che tutte le chiamate collegate al Covid-19 vengano instradate in una specifica coda, mentre quelle di vera urgenza, di qualunque tipo esse siano, vengono veicolate sull’apposita linea rossa. Inoltre, per evitare il trabocco verso la Cur di Brescia, già decisamente sotto pressione, in accordo con l’Azienda Regionale Emergenza Urgenza Lombardia e Telecom, stiamo valutando la possibilità di utilizzare anche quota parte delle linee riservate ai numeri 112-113-115 attualmente scariche per ovvi motivi”. L’assessore ha quindi rimarcato che “in questo momento di emergenza nazionale va, inoltre, sottolineata la grande professionalità e dedizione dei nostri operatori, confermate anche dai ringraziamenti espressi dagli utenti, che in alcuni casi si trovano a rispondere anche a chiamate provenienti da altre regioni, dato che il numero verde 1500 attivato a livello nazionale è sottoposto a un volume enorme di chiamate”.

Una raccolta fondi

Infine, ricordiamo che la Protezione civile del Friuli Venezia Giulia ha attivato una raccolta fondi per sostenere le esigenze emergenziali contro il Coronavirus. Per aderire alla campagna “Aiutaci a aiutare”, promossa dalla Regione Fvg, è possibile versare una quota sul conto della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Iban IT47 W 02008 02230 000003120964 e causale “donazioni CORONAVIRUS FVG”.

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In copertina, volontari della Protezione civile al lavoro. (Foto Regione Fvg)

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