Solidarietà concreta al popolo ucraino in fuga dalla guerra: l’associazione Laluna Impresa Sociale di San Giovanni di Casarsa della Delizia si attiva per dare accoglienza ai profughi e mette a disposizione due appartamenti per ospitare nove persone. «Abbiamo deciso di aprire le porte de Laluna ai profughi ucraini – ha fatto sapere il presidente de Laluna Francesco Osquino -, mettendo a disposizione della Caritas diocesana gli appartamenti. La guerra genera sempre sofferenza nelle persone e dei bisogni, ai quali i volontari de Laluna vogliono dare ascolto guardando alla persona indipendentemente dalla nazionalità, dalla religione o dalle idee. È senz’altro una piccola goccia in questo mare di sofferenza ma speriamo possa essere comunque utile».


Il consiglio di amministrazione dell’associazione sangiovannese ha così deliberato la messa a disposizione dei due appartamenti e ha sottoscritto, assieme ad altre associazioni che operano sul territorio, un appello per la pace e la non violenza. «L’invasione armata scatenata contro il popolo ucraino è un crimine – si legge nella nota di cui Laluna si è fatta firmataria -. L’immane violenza che i civili stanno subendo, con donne, anziani e bambini costretti ad abbandonare la propria terra per trovare rifugio oltre confine, ci addolora e ci porta ad esprimere profonda solidarietà e vicinanza ai fratelli ucraini. Tramite le nostre associazioni, imprese sociali e volontari stiamo collaborando nell’organizzare l’accoglienza come stanno facendo con grande cuore i polacchi, i romeni e i moldavi». Un appello che è anche una lettera d’intenti con cui si ribadisce «il sostegno per l’accoglienza dei profughi e a rilanciare gli sforzi per non disperdere il capitale morale e sociale della cultura della nonviolenza e della solidarietà tra i popoli come via per la costruzione della pace». Si attende ora di conoscere se e quando ci saranno profughi da accogliere. «Per noi – conclude Osquino – l’unico modo per supportare queste persone è farsi “carico” ed essere parte attiva mettendoci a disposizione. Crediamo che l’amore verso il prossimo debba essere testimoniato fattivamente. Amare è un verbo, il verbo è un’azione, ne consegue che non possiamo amare il prossimo se non facciamo qualcosa. Laluna vuole fare la sua piccola parte».

Un appartamento sperimentale
per disabili a San Giovanni

Avviare un appartamento sperimentale per persone con gravi disabilità all’interno del progetto di cohousing sociale: l’associazione Laluna Impresa Sociale di San Giovanni di Casarsa lancia un appello a sostenerla attraverso lo strumento del 5 per mille. L’obiettivo è raccogliere fondi per acquistare ausili e arredi da destinare ad una soluzione abitativa pensata per accogliere persone con gravi difficoltà così che possano vivere in una situazione di socialità e non di esclusione. «L’idea è di avviare un appartamento sperimentale – ha spiegato il presidente Francesco Osquino – per persone con gravi disabilità all’interno del nostro cohousing già avviato. Tale soluzione abitativa permetterà anche agli abitanti di questo nuovo appartamento di appoggiarsi alla vicina Comunità Cjasaluna per le emergenze e al contempo contribuirà a far vivere queste persone in una situazione di socialità, all’interno di una comunità accogliente e solidale». Per devolvere il cinque per mille a Laluna è sufficiente firmare nell’apposito spazio sulla dichiarazione dei redditi indicando il codice fiscale 91036070935.
Come detto a Laluna è attivo il progetto di cohousing sociale, sette appartamenti abitati sia da persone con disabilità che da persone estranee a Laluna che hanno sposato il progetto di abitare collaborativo e sostenibile con costi agevolati, in cui si condividono spazi comuni e dove il reciproco sostegno diventa pratica quotidiana. A scegliere il cohousing a San Giovanni una famiglia con figli, una giovane coppia, una madre con bambino e utenti del progetto dell’associazione sull’autonomia abitativa. A questi si andrà ad aggiungere questo nuovo appartamento, specificatamente strutturato per accogliere persone con gravi disabilità. Per guidare gli abitanti del cohousing alla creazione di una rete sociale di reciproco sostegno e aiuto attorno alle persone con disabilità, è stato anche avviato un percorso con due mediatrici di comunità le quali stanno improntando le strategie di reciproco sostegno. Questo percorso fa parte del progetto “Io resto a casa” finanziato da Fondazione Friuli.
Ad oggi, Laluna di San Giovanni gestisce: la Comunità Alloggio “Cjasaluna Paola Fabris” a San Giovanni che ospita 10 persone con disabilità, l’appartamento per l’autonomia abitativa di Cjasaluna e diversi progetti di “abitare sociale” tra cui i percorsi di propedeutica all’autonomia abitativa “Via Colombo” a Sacile e “Casa Facca” a Fiume Veneto, ideati per allenare alla vita indipendente ragazzi con una disabilità intellettiva, e i progetti di vita indipendente. Presso la sede di San Giovanni ha inoltre avviato il progetto di cohousing “Lalunanuova” oltre ad occuparsi di progetti di autonomia individualizzati e di gruppo, nonché di percorsi formativi.

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In copertina, profughi ucraini (foto Ministero dell’Interno);  all’interno, attività a favore dei disabili condotte dall’associazione sangiovannese.

 

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