Un aiuto alla società e all’ambiente lungo 56 km: è così lunga la distanza che si riesce a coprire mettendo uno accanto all’altro i sacchi di indumenti usati raccolti nel 2019 dalla cooperativa sociale Karpòs di Porcia, specializzata nella gestione dei rifiuti. Con quanto raccolto si è contribuito ad aiutare senzatetto e persone in situazione di forte emergenza attraverso la Caritas della Diocesi di Concordia-Pordenone, nonché a dare un’occupazione a persone con svantaggio sociale e un sostegno all’economia circolare del riciclo. Un impegno che prosegue anche durante l’emergenza Covid-19.

La cooperativa Karpòs da diversi anni, infatti, raccoglie i vestiti dismessi che vengono conferiti direttamente dai cittadini nelle campane gialle con il logo Caritas presenti in tutto il territorio della Diocesi di Concordia-Pordenone e parte di quella di Vittorio Veneto e che sono di proprietà della stessa cooperativa. Si tratta di un totale di circa 200 cassonetti, riconoscibili dal colore giallo e il logo della Caritas. Inoltre, la cooperativa di Porcia che vanta un’ultradecennale esperienza nell’ambito dell’attività di riciclo e riutilizzo dei beni a “a fine vita”, ha attivato, da alcuni anni, un servizio che si chiama “Habitus” dedicato al ritiro a domicilio di abiti usati, lenzuola e scarpe, laddove ci fossero anziani che non riescono a spostarsi oppure ci fossero grandi quantitativi di indumenti da ritirare. La cooperativa, oltre ad occuparsi del corretto smaltimento dei rifiuti e del loro eventuale riutilizzo, si occupa anche di inserimento occupazionale di persone in condizione di svantaggio sociale.
“Con la raccolta di abiti usati – fa sapere Paola Marano, presidente della cooperativa – vengono sovvenzionate le attività di inserimento lavorativo di persone in situazione di disagio e svantaggio sociale nella stessa cooperativa sociale e si aiuta la Caritas in alcuni progetti di solidarietà. In più, gli abiti usati, che poi vengono recuperati, aiutano a inquinare di meno”.

Nel corso degli anni sono stati tanti i progetti di solidarietà sostenuti dalla Caritas grazie alla raccolta di indumenti usati portata avanti da Karpòs. Tra i progetti finanziati, ricordiamo l’attività del Centro di Ascolto diocesano di Concordia-Pordenone, l’asilo notturno “La Locanda” per l’accoglienza di senzatetto, senza lavoro, senza famiglia che si trova in Largo San Giovanni a Pordenone e le attività di accoglienza di famiglie in situazioni di difficoltà. L’impegno prosegue pure in questo 2020 segnato dall’epidemia di Coronavirus, che ha segnato, anche economicamente, diversi nuclei familiari: il quantitativo di indumenti consegnati nei cassonetti gialli ha avuto un calo dovuto essenzialmente all’emergenza Covid-19, anche perché non è stato possibile fare iniziative speciali di raccolta come in passato”.

“Con gesti semplici si possono fare molte cose di valore – ha concluso Paola Marano – e riciclare abiti usati è una di quelle piccole azioni quotidiane che potrebbero diminuire gli sprechi in maniera sostanziosa. Noi crediamo nell’economia circolare e invitiamo i cittadini a non disfarsi degli indumenti usati buttandoli nei bidoni per la raccolta del secco, ma a conferirli nei nostri cassonetti gialli, così potranno essere riciclati. Per questo Natale 2020 – ha aggiunto Marano – vogliamo anche dare un consiglio “green” ai nostri concittadini: scegliete di regalare prodotti realizzati con materiali ecologici, magari con certificazioni tessili che garantiscano una produzione a basso impatto ambientale oppure comprate capi di qualità con fibre più possibili naturali perché purtroppo il fast fashion inquina davvero molto e ogni anno produciamo milioni di tonnellate di rifiuti tessili, ma le nostre scelte possono fare la differenza”.

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In copertina e all’interno cassonetti utilizzati per la raccolta da parte di Karpòs degli indumenti usati.

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