Il nuovo consiglio di amministrazione della Casa dello studente “Antonio Zanussi”, di Pordenone, ha confermato alla presidenza Gianfranco Favaro. Nomina riproposta all’unanimità dagli undici consiglieri con attestazioni esplicite di grande stima per le doti di intelligenza ed equilibrio personali e considerazioni per le capacità anche operative che Favaro esprime da anni nella conduzione della Casa, succedendo a due personaggi della storia pordenonese Luciano Savio e Giacomo Ros. Favaro potrà contare, oltre che sul vicepresidente Luca Moro, anche lui riconfermato all’unanimità, su altri nove consiglieri eletti a norma dello Statuto appena aggiornato dall’assemblea dei soci.
Membri riconfermati oltre a Favaro e Moro, anche don Orioldo Marson, teologo e vicario generale della diocesi Concordia-Pordenone, Maria Francesca Vassallo, presidente del Centro Iniziative Culturali Pordenone; Laura Zuzzi, presidente dell’Irse, Adriana Predonzan, presidente dell’Ute di Pordenone; don Luciano Padovese, presidente di Presenza e Cultura. Nuovi membri saranno: Cristian Carrara, operatore socio-culturale, già fondatore del Forum Nazionale dei Giovani e compositore musicale; Giovanni Dalla Torre, dirigente scolastico; Giorgio Ros, economo diocesano; don Federico Zanetti, docente biblista. Riconfermati i membri del consiglio dei revisori dei conti: Maura Verardo, presidente, Andrea Martini e Stefano Zigante. Un organismo ricomposto alla fine di un anno che ha concluso il 55° dall’apertura della Casa di Via Concordia 7, a Pordenone, e ha coinciso con i 100 dalla nascita di Lino Zanussi che ha sostenuto la costruzione della Casa, simbolo della preoccupazione di dedicarsi a giovani e cultura e ambito di accoglienza per ogni età e categorie di persone. “Due coincidenze importanti – ha sottolineato Favaro – in questo 2020, pur nella drammatica coincidenza con la durissima pandemia che ha smorzato alcune operatività “in presenza”, ma ha fatto scoprire aspetti che possono dare ossigeno ad una ripresa anche innovativa della Casa. Una grande stima e affettività per la Casa e ai suoi operatori, quotidianamente cercati e incoraggiati da una gran numero di persone. E poi la sperimentazione delle comunicazioni “in remoto” che con il web ha permesso di raggiungere moltissimi iscritti per vari settori delle iniziative storiche e nuove della Casa (sempre attiva anche con il Servizio Mensa) e dei vari organismi in essa operanti e ad essa collegati”.
Sono cresciuti, in questi mesi, le professionalità di vari operatori ai più diversi livelli, dovendo agire spesso con un aumento di autonomia e di lavoro di gruppo per rispondere alle accresciute esigenze di comunicazione e di competenze tecnologiche che dovranno sempre più far parte del bagaglio formativo che tutte le persone della Casa a tutti i livelli. È chiaro che questa crescita degli operatori e collaboratori (tantissimi) segnerà anche una spinta a ulteriori creatività e innovazione, contenutistiche della Casa per continuare ad essere un centro propulsore di socialità e cultura come lo è stata finora in tutta la sua storia che ha favorito e incoraggiato il nascere e crescere delle principali novità anche molto importanti nate e sviluppate nell’ultimo cinquantesimo a Pordenone. “Peraltro la Casa – ha sottolineato don Luciano Padovese, storico fondatore – resta l’unico ambiente nella città di Pordenone in cui convengono quotidianamente, e non solo in maniera sporadica, diverse centinaia di persone di tutte le età, condizioni, lingue e religioni nello stesso impegno multiculturale e intergenerazionale con cui la Casa dello Studente Antonio Zanussi era stata concepita e aveva convinto e anche appassionato i suoi primi ideatori Lino Zanussi e il vescovo di Concordia Vittorio De Zanche”.

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In copertina, Gianfranco Favaro, confermato presidente di Casa Zanussi (qui sopra).

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