(g.l.) Due sabati a teatro a Nimis, domani e il 27 aprile, con la locale compagnia “La Beorcje”, diretta da Carla Monai. Nella sala dell’Oratorio parrocchiale, alle 20.45, sarà infatti presentata la commedia in tre atti “Il malato immaginario”, uno dei più celebri lavori di Molière (Parigi 1622-1673). L’opera del grande commediografo francese «narra – come informa la compagnia nimense – le vicende di Argante, il credulone beffato, un uomo ricco, che vive circondato da medici e farmacisti imbroglioni, perché si crede perennemente malato». E aggiungiamo soltanto un appunto su Molière: pseudonimo di Jean-Baptiste Poquelin, nacque a Parigi nel 1622 in un’agiata famiglia borghese; diventato avvocato, abbandonò presto la professione per dedicarsi interamente al teatro. Morì però in giovane età nel 1673, mentre recitava proprio nel “Malato immaginario”, quando fu colto da malore. Di quest’opera si ricorda anche una brillante versione cinematografica degli anni Settanta con Alberto Sordi e Laura Antonelli.
Questi i personaggi e gli attori che li intepreteranno: Argante Luca Bressani, Beline Anna Maria Fattori, Angjeliche Irene Cipriano, Tunine Ermanna Comelli, Beraldo Michele Cecconi, Cleante Nicola Bertolla, Nodar Giacomo Bertolla, Margarite Carla Monai (che è, appunto, anche la regista), dottor Gaudenzio Francesco Di Paola (presidente della compagnia), dottor Diuretico Davide Gervasi, Tomas Giacomo Nimissutti, dottor Purgon Fabio Ceschia, Taier e Crepin Marisa Comelli.
Dopo due anni di stop forzato, a causa della pandemia, è ripresa dunque a pieno ritmo l’attività della “Beorcje” con l’allestimento di commedie friulane, scritte proprio da autori della nostra terra in “marilenghe”, o anche tradotte a adattate come in questo caso, attingendo al testo di uno dei più famosi commediografi della storia. L’anno scorso l’attività post-Covid era, infatti, ripartita con “Colps di tamon” di Enzo De Rosa. Il successo era stato così esaltante, sia per il grande calore ed entusiasmo dimostrato dal pubblico sia per l’affollamento in ogni serata di quella che prima del terremoto era chiamata “Sala Juventus” – ma perché non più? -, che alle due rappresentazioni primaverili ne era seguita un’altra a fine ottobre. E stavolta il copione (visto che siamo in teatro…) sicuramente si ripeterà. Gli attori e la loro regista sono così bravi che il successo è assicurato.
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In copertina, un ritratto di Molière il grande commediografo francese seicentesco.
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