(g.l.) Fa molto caldo in questa solennità dei Santi Pietro e Paolo, quest’anno finalmente di domenica. E Tarcento celebra la sua storica festa patronale che oggi giunge al culmine. Ma nella Perla del Friuli, anche se potrebbe sembrare strano, si pensa già all’Epifania.
Infatti, alla Messa solenne che sarà celebrata questa sera, alle 19, nel Duomo intitolato proprio a San Pietro Apostolo, saranno presenti tutti i “pignarulars” che punteggiano di fuochi propiziatori la conca tarcentina, tra i quali emerge in tutto il suo splendore il “Pignarûl Grant” di Coia. Ai bravissimi volontari di capoluogo e frazioni (le “ville”) l’arciprete dopo la benedizione consegnerà, infatti, simbolicamente il fuoco che il prossimo 6 gennaio servirà proprio per l’accensione dei falò e dei carri con cui dare vita al combattuto Palio. Il rito vespertino sarà allargato a tutta la Collaborazione pastorale che, nell’ambito della Forania della Pedemontana, comprende i Comuni di Tarcento, Magnano in Riviera e Lusevera. Ma monsignor Luca Calligaro celebrerà anche la Messa solenne di stamane, alle 11, dedicata proprio al Santo Patrono raffigurato con le chiavi “decussate” nella statua conservata nella Chiesa arcipretale.
Nella giornata odierna si concluderanno anche le manifestazioni della “Festa di San Pietro e della ciliegia duracina” – un tempo considerata uno dei vanti indiscussi di Tarcento! – che era cominciata la scorsa settimana. Tra i vari richiami della domenica, emerge la tradizionale Fiera mercato che riempie di colorate bancarelle tutto il centro cittadino.
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In copertina, la statua di San Pietro Apostolo; all’interno il “Pignarûl Grant” di Coia con il Vecchio Venerando e il “Palio dei pignarulars”; infine, la Chiesa arcipretale di Tarcento.