I dazi appena introdotti da Donald Trump e i contraccolpi che il loro inasprimento potrebbe provocare sulla nostra economia sono stati analizzati anche dalla Camera di Commercio Pordenone-Udine. Sui dazi Usa, dice infatti il presidente Giovanni Da Pozzo, «valuteremo l’impatto sulle imprese friulane appena avremo i primi elementi concreti, attraverso il nostro Centro studi e il coordinamento sui temi macroeconomici e internazionali di Marco Martella, già direttore della Banca d’Italia a Trieste. Al momento, lo scenario più plausibile è che i flussi di scambio tenderanno naturalmente a riequilibrarsi tra le aree geografiche. Le dinamiche di mercato e le strategie aziendali comunemente prevalgono su misure protezionistiche di breve periodo». Per le imprese del Fvg, comunque, «l’export verso gli Stati Uniti e altri mercati-chiave continuerà a essere pilastro essenziale della crescita, grazie alla qualità, all’innovazione e alla capacità di adattarsi ai cambiamenti. Anche in contesti molto complessi, infatti, il Made in Italy ha dimostrato di mantenere storicamente un forte appeal internazionale e le aziende possono fare leva su strategie di diversificazione, che già stanno mettendo in atto, e sulla robustezza di relazioni commerciali consolidate».
Secondo Da Pozzo, «l’esperienza dimostra che, al di là delle tensioni politiche, le imprese in grado di agire con flessibilità e visione strategica riescono sempre a cogliere opportunità di sviluppo nei mercati globali, in particolare in aree geografiche magari meno strutturate, ma con un grande potenziale inespresso. Pur restando solidi alcuni tra i principali partner europei – dice il presidente –, ci sono diversi mercati emergenti extra-Ue ad alto potenziale per il Fvg, individuati peraltro anche a livello italiano dal recentissimo Piano d’Azione per l’export del Ministero degli Esteri».
Secondo le elaborazioni del Centro Studi Cciaa Pn-Ud, Regno Unito e Svizzera registrano un incremento di export del 90% e del 385% tra il 2019 e il 2024, a seguire mercati con quote sì più contenute, ma con incrementi sensibili registrati nell’ultimo quinquennio, come Arabia Saudita (+148%, 2019-2024), Messico (+160%) e Brasile (+113%). L’export verso gli Usa, «pur rimanendo il nostro principale partner commerciale», precisa il presidente Da Pozzo, nello stesso periodo è invece sceso dell’8,2%. Le variazioni sono calcolate a prezzi correnti e risentono pertanto dell’effetto inflazione, effetto che comunque può spiegare solo una parte di queste variazioni.
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In copertina, il presidente della Cciaa Pn-Ud Giovanni Da Pozzo.