Si chiama “Welfare a Km0” ed è il nuovo progetto con cui il Distretto del Commercio Friuli Orientale (il “Distretto delle meraviglie”), intende unire in modo innovativo persone, imprese e territorio. Una piccola ma significativa rivoluzione nel modo in cui il welfare aziendale può generare valore diffuso e sostenibile, a diretto vantaggio dei cittadini e delle piccole e micro imprese che fanno parte del Distretto e ne costituiscono l’ossatura vitale: non dunque, come accade normalmente, buoni spendibili nelle megacatene internazionali, bensì nei piccoli negozi di vicinato, che offrono prodotti e servizi di qualità, dall’abbigliamento agli alimentari, dalle parrucchiere ai piccoli artigiani, la cui crescita e valorizzazione sono proprio l’obiettivo primario dei Distretti del commercio regionali.
Ma ecco nel concreto come funzionerà il meccanismo, attivato nell’area distrettuale che riunisce, come è noto, 12 Comuni, contando circa 43 mila abitanti, 775 imprese agricole, 1.873 industrie e attività artigianali, 2823 attività del terziario e oltre 20 mila addetti. Dai prossimi mesi, le imprese dell’area — di tutti i settori — potranno caricare parte del credito welfare dei propri dipendenti su una piattaforma digitale già attiva. I lavoratori potranno utilizzare il proprio credito welfare attraverso buoni spesa di acquisto all’interno, come detto, di una rete di piccoli esercizi locali selezionati, negozi, bar, ristoranti, parrucchieri e molte altre attività radicate nella comunità. «Con Welfare a Km0 – sostiene Beppino Govetto, sindaco di Pavia di Udine, capofila del Distretto – vogliamo trasformare un’idea semplice in un cambiamento concreto: creare benessere per i lavoratori e sostenere il cuore pulsante dei nostri paesi: i piccoli esercizi locali. Così costruiamo, grazie al modello dei Distretti introdotto con lungimiranza dall’assessore Sergio Emidio Bini, una comunità più coesa, inclusiva e resiliente». Assessore che aggiunge: «Con l’istituzione dei Distretti, la Regione si è posta un obiettivo ambizioso: rivitalizzare i centri storici, in particolare dei piccoli paesi – spiega Bini –, mettendo a fattor comune risorse e competenze a vantaggio delle imprese. In questo senso, il welfare territoriale rappresenta una concreta opportunità per sostenere e far crescere il commercio di vicinato, perché non solo garantisce un servizio, ma responsabilizza lavoratori e residenti, facendo leva sul senso di comunità che da sempre caratterizza le nostre località».
Meccanismo semplice, dunque, ma di grande potenziale. Grazie al credito welfare concesso con risparmio fiscale e contributivo per imprese e lavoratori, le imprese che lo concedono fidelizzano i propri dipendenti, rafforzano l’immagine e investono in sostenibilità, i lavoratori che lo utilizzano aumentano il potere d’acquisto mantenendo le abitudini quotidiane e gli esercenti locali che lo ricevono ottengono visibilità, nuovi clienti e un contributo concreto alla crescita. «Come banca profondamente radicata nel territorio – ricorda Luca Occhialini, presidente di Banca 360 Fvg, partner del Distretto – crediamo che il welfare a Km 0 rappresenti un’opportunità concreta per sostenere le nostre comunità. Aderire significa rafforzare il legame con il Distretto, promuovere coesione sociale e contribuire allo sviluppo sostenibile del territorio». «La nostra iniziativa – conclude il manager del Distretto, Edi Sommariva – è il risultato di un lavoro di ascolto, connessione e visione per costruire insieme un modello innovativo e replicabile di welfare territoriale. Con un clic incassi per i negozi locali in 24 ore, non in settimane o mesi. Si chiude il cerchio: lavoratori soddisfatti, commercianti pagati, comunità più forte».

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In copertina, il presidente del Distretto Beppino Govetto e il manager Edi Sommariva.

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