Luigi Piccoli conclude, con il suo secondo mandato, l’incarico di presidente di Confcooperative Pordenone iniziato a febbraio 2016: otto anni ricchi di risultati raggiunti e grandi sfide, con l’organizzazione che conta 120 cooperative aderenti e attive in sette settori (agricoltura, consumo, turismo-spettacolo, sociale, sanitario, credito, lavoro e servizi). Condurrà l’ente fino all’assemblea elettiva del 26 febbraio prossimo. Per lui, quindi, è tempo di bilanci.
– Qual è stata la sfida più grande in questi otto anni di presidenza?
«Sicuramente l’emergenza sanitaria dettata dal Covid-2019. Il periodo inverno-primavera del 2020 è stato particolarmente duro per tutti, ma fin da subito c’è stata una grande risposta da parte delle nostre associate che aderirono al progetto, avviato da Confcooperative Pordenone, denominato Solidarietà cooperativa e che permise di mettere insieme tutte le iniziative delle cooperative a favore delle persone chiuse a casa durante i lockdown. Poi, nel corso dell’estate, avendo individuato nel settore turismo-spettacolo quello che più stava soffrendo, abbiamo avviato un progetto che sostenne anche quelle cooperative, promuovendone in materia unitaria i servizi, in un momento davvero difficile».
– Quale il cambiamento più grande nella struttura delle cooperative?
«La presenza, sempre maggiore, dei giovani all’interno non solo delle cooperative come soci, ma direttamente nei consigli di amministrazione. Sempre più si prendono carico anche delle presidenze e possiamo dire che è in atto un cambio generazionale che farà il bene del nostro movimento. Di fatto, noi cooperatori con qualche anno in più stiamo passando il testimone ed è una tendenza che stiamo favorendo anche a livello di consiglio provinciale di Confcooperative Pordenone, per guardare al futuro con nuovo entusiasmo in continuità con le nostre radici mutualistiche».
– Quali i risultati raggiunti durante la sua presidenza?
«Proprio in tema giovani la nascita del Gruppo giovani imprenditori che sta già svolgendo i suoi primi progetti, come il recente Hackaton a tema cooperativo, il quale è stato molto partecipato e ricco di spunti. E poi la collaborazione con le scuole, in primis l’Istituto Il Tagliamento di Spilimbergo, per progetti formativi; nonché l’istituzione, primi in Italia, del riconoscimento di Comune delle cooperative, che abbiamo conferito a San Giorgio della Richinvelda e Casarsa della Delizia. Inoltre, la scelta di svolgere i consigli provinciali in forma itinerante, toccando in questi 8 anni molte realtà del territorio e la presenza, sempre costruttiva con le nostre proposte, negli altri enti territoriali quali la Camera di Commercio o la Fondazione Pordenonelegge, solo per citare due esempi. Quindi, l’anniversario per il 70° dalla fondazione nel 2021, che non è stato solo un momento celebrativo ma anche l’occasione per riflettere sul nostro futuro nonché nel 2023 il Coop Corner nel cuore di Pordenone».
– Quali i progetti avviati e che andranno sviluppati nel prossimo mandato?
«Essenzialmente due. Il primo è l’attenzione per le aree montane, che sono fragili a causa dello spopolamento demografico, l’invecchiamento e la carenza di servizi. A Meduno è nata la prima cooperativa di comunità, ma altre dovranno sorgere per continuare a garantire servizi vitali per le popolazioni montane. L’altro progetto è quello del dialogo intersettoriale tra cooperative che svolgono “lavori” diversi ma che possono collaborare. Sono state avviate interessanti sinergie che mi auspico possano crescere e moltiplicarsi».
– Come vede il futuro della cooperazione nel Friuli occidentale?
«Il nostro è un territorio che ha un “dna” cooperativo storico e molto forte: come in passato, saprà fare fronte alle avversità e a dare risposte non solo a livello economico ma anche sociale. D’altronde, siamo un settore anticiclico, capace di preservare l’occupazione pure in periodi di crisi: questo uno degli elementi che mi rassicura sul futuro pur nei tempi difficili che stiamo vivendo. Come detto, il sempre maggiore impegno dei giovani, il dialogo con le altre realtà regionali e nazionali del mondo Confcooperative, il proficuo rapporto con la Diocesi di Concordia Pordenone e l’essere territorio centrale nel quadro del Nordest, sono gli altri punti di forza che potranno aiutare il nuovo presidente assieme al nuovo consiglio provinciale».

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In copertina, il presidente uscente di Confcooperative Pordenone Luigi Piccoli.

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