Neanche l’emergenza Coronavirus ferma l’Incontro dei corregionali all’Estero dell’Ente Friulano Assistenza Sociale Culturale Emigranti che il 25 luglio a Pordenone vivrà la sua 43ª edizione. L’esperienza vissuta durante il lockdown, con collegamenti via web e telefono costanti con i vari Segretariati Efasce attivi in 15 Paesi, ha di fatto rappresentato lo spunto per non rinunciare all’edizione 2020: i corregionali dall’estero non potranno raggiungere la regione, ma potranno essere lo stesso protagonisti grazie alla diretta streaming in programma. In fase di definizione la scaletta dei relatori, che sarà presto ufficializzata, ma già si conosce il titolo dell’incontro: “Connessi per creare il futuro: l’apporto dei corregionali all’estero per la ripartenza del Friuli Venezia Giulia”.
L’evento è in programma, come detto, sabato prossimo, alle 18, nella sala Zuliani di Pordenone Fiere, con ingresso su invito e rispetto delle distanze e misure sanitarie anti Covid-19 per un numero contingentato di persone, mentre sarà garantita la diretta streaming multipiattaforma sul sito web www.efasce.it e sulla pagina Facebook @efascepordenonesinelmondo con collegamenti da tutta Europa, Usa, Canada, Sudamerica, Australia e altri Paesi. Il tutto con il finanziamento della Regione Friuli Venezia Giulia, della Fondazione Friuli e in collaborazione con il Comune di Pordenone e la Diocesi di Concordia-Pordenone.
Il presidente Gino Gregoris.
“Non volevamo perdere un anno e rimandare al 2021 – spiega il presidente dell’Efasce, Gino Gregoris -, ma anzi prendere spunto dal momento di difficoltà che vive tutto il mondo a causa della pandemia per confrontarci con i nostri corregionali e soprattutto vivere questa occasione come un nuovo inizio nei rapporti tra loro e l’Efasce. Durante il lockdown abbiamo avviato il progetto “4 chiacchiere con…” dedicato principalmente alla “nuova emigrazione”, ovvero chi è partito negli ultimi 10-15 anni. In queste conversazioni in streaming abbiamo scoperto non solo giovani e adulti di altissimo profilo professionale, ma anche molto legati al territorio d’origine di cui hanno in un certo senso “riscoperto” il valore proprio vivendo all’estero. Da qui è nata l’idea del convegno di quest’anno. Ora il progetto prosegue con i discendenti dei nostri emigranti dell’Ottocento-Novecento, nati all’estero ma profondamente legati alle loro radici. Saranno quindi tre le parole chiave su cui ci muoveremo: ripartenza, futuro e innovazione, chiedendo anche ai nostri corregionali la loro visione e le loro idee per il Friuli Venezia Giulia post Covid-19″.
Il progetto “4 chiacchiere con…” fornirà diversi spunti di riflessione per l’Incontro. Come quelli emersi dall’intervista a Eleonora Cecco, originaria di San Vito al Tagliamento (dove ha avuto come insegnante Luisa Forte, vicepresidente Efasce), che lavora a Dubai dove è responsabile marketing e comunicazione in una importante azienda, la quale ha raccontato come la resilienza per i giovani espatriati sia importante e come le moderne tecnologie aiutino a mantenere i contatti con la famiglia e la terra d’origine, nonché a lavorare durante il lockdown. Gianni Cereser, originario di Prata di Pordenone, invece in Danimarca lavora come web designer per una banca a Copenaghen: ha consigliato ai giovani, che purtroppo troveranno ancora meno opportunità di lavoro a causa della crisi economica derivante dal Coronavirus, di mettersi in gioco, a partire da tante cose che si possono imparare frequentando corsi online.
L’Ente Friulano Assistenza Sociale Culturale Emigranti, fondato nel 1907, è il punto di riferimento per coloro che sono partiti dalle terre tra i fiumi Livenza e Tagliamento in cerca di una nuova vita, senza però dimenticare il proprio legame con la terra d’origine. Ha Segretariati attivi in Argentina, Australia, Belgio, Brasile, Canada, Francia, Germania, Gran Bretagna, Lussemburgo, Romania, Usa, Sudafrica, Svizzera, Uruguay e Venezuela.
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In copertina, Eleonora Cecco; qui sopra, Gianni Cereser.
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