di Giuseppe Longo

NIMIS – «La memoria non è un rito, ma un impegno. Un impegno che si rinnova ogni giorno, nei gesti di gentilezza, nella cura verso chi è fragile, nelle scelte che facciamo nelle nostre comunità. Ricordiamo Nongruella per evitare che ciò che è stato possa accadere ancora. Ricordiamo per essere custodi di pace». Sono le parole con cui il sindaco di Nimis, Fabrizio Mattiuzza, ha concluso domenica mattina il suo apprezzato discorso commemorativo della strage di Nongruella, consumata nella piccola borgata sopra Cergneu il 12 dicembre 1943, quindi diversi mesi prima dell’Eccidio di Torlano e dell’incendio di Nimis capoluogo.
«Oggi ci ritroviamo qui, a Nongruella, in un luogo che non è un semplice luogo del nostro territorio, ma una ferita incisa nella storia della nostra comunità. Il 12 dicembre del 1943 questo borgo fu teatro di un rastrellamento violento, improvviso, immotivato, che portò via uomini, giovani, padri di famiglia, lasciando dietro di sé paura, silenzio e macerie morali. È un episodio forse meno conosciuto di altri accaduti nel nostro territorio, ma non per questo meno tragico. Ed è proprio per questo che siamo qui: perché anche le piccole comunità hanno grandi memorie, e ogni vita spezzata merita di essere ricordata con rispetto e verità. Oggi non celebriamo solo un anniversario ma rinnoviamo un patto: il patto della memoria», aveva esordito il primo cittadino che era accompagnato anche dal vicesindaco Gloria Bressani e dall’assessore Serena Vizzutti.
«La memoria – ha infatti spiegato – che è il fondamento della nostra democrazia. Non è un gesto rivolto al passato, ma uno sguardo responsabile verso il futuro. È un impegno che passa da noi e arriva alle nuove generazioni, perché — lo sappiamo — chi ha vissuto quegli anni terribili ci sta lasciando, e con loro si assottiglia la voce diretta della storia. Spetta a noi diventare custodi delle storie di chi non è tornato. Custodi delle scelte coraggiose dei civili che, in mezzo al terrore, tentarono di proteggere famiglie, vicini, paesani. Custodi del valore della pace, che non è mai garantita e che ogni epoca deve imparare a difendere».

«Il rastrellamento di Nongruella – ha sottolineato l’ingegner Mattiuzza – ci parla ancora oggi e ci ricorda che la violenza non nasce mai all’improvviso, ma cresce nell’indifferenza, nei silenzi, nell’abitudine a pensare che ciò che accade all’altro non ci riguardi. Ci insegna che non ci sono vite sacrificabili, non ci sono morti più importanti di altri, non ci sono sofferenze da classificare. E questo messaggio è quanto mai attuale, in un mondo in cui guerre vecchie e nuove continuano a colpire soprattutto chi è più fragile: civili, famiglie, bambini. La memoria di Nongruella ci chiede di non restare spettatori. Ci chiede responsabilità. Ci chiede umanità. Questo luogo, oggi, ci invita a scegliere di stare dalla parte della dignità umana, della solidarietà, della libertà».
Il sindaco ha quindi aggiunto: «A nome dell’Amministrazione comunale, desidero rivolgere un ringraziamento a don Marco, che con la sua presenza e le sue parole riesce sempre a dare profondità a questi momenti di comunità. Ringrazio il Gruppo Alpini Nimis–Valcornappo, che anche quest’anno è qui a custodire la memoria con il rispetto e la discrezione che li contraddistingue e anche a garantirci più tardi un piacevole un momento conviviale. Ringrazio Gianni Dordolo, per il Silenzio che ha suonato e che, più di ogni discorso, riesce a far parlare il cuore. E ringrazio tutte le persone che, in grande o piccola parte, hanno collaborato per rendere possibile questa commemorazione. Infine, un ringraziamento sincero a voi, alla comunità di Nimis e di Nongruella. La vostra presenza — silenziosa, attenta, rispettosa — è già un gesto di memoria. Ed è proprio attraverso gesti come questo che possiamo trasmettere ai nostri figli e ai ragazzi che sono qui il senso profondo di ciò che ricordiamo».
La cerimonia commemorativa, in una bellissima mattinata di sole, era cominciata con la Messa di suffragio per le vittime dell’Eccidio, celebrata dal parroco di Cergneu monsignor Marco Visintini, e con la deposizione di una corona d’alloro dinanzi alla semplice lapide in pietra che ricorda i Caduti, con un forte auspicio – espresso anche dalle parole del sacerdote – che queste rievocazioni servano come monito affinché i tragici errori del passato non siano ripetuti mai più. Un auspicio molto attuale considerati i venti di guerra che purtroppo continuano a soffiare minacciosi, mettendo a serio rischio una pace fruttuosa che regna da 80 anni e che ha permesso anche ai paesi friulani di scrivere una pagina di progresso e di prosperità che sarebbe veramente tragico si strappasse proprio in questo complesso e precario momento storico.

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In copertina, il sindaco Fabrizio Mattiuzza durante il discorso commemorativo; all’interno, la Messa celebrata da don Marco Visintini e vessilli alzati per l’omaggio ai Caduti di Nongruella.

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