di Giuseppe Longo
Avevo sì e no dieci anni, quando per la prima volta vidi le Grotte di Villanova e i miei occhi di bambino rimasero “abbagliati” dalla bellezza di quei festoni di stalattiti e stalagmiti disegnati dall’incessante scorrere, goccia dopo goccia, delle acque in milioni di anni nelle viscere della Bernadia: vi ero giunto, dopo una bella camminata da Nimis a Ramandolo, e quindi da Chialminis a Villanova, assieme a un folto gruppo di miei coetanei, o giù di lì, accompagnati in una gita sulle nostre amate montagne da don Giulio Gherbezza, giovanissimo sacerdote da poco arrivato in parrocchia. Allora la bellezza delle Grotte era poco più che “percepita” perché a rischiararle c’erano soltanto le deboli luci delle lampade a carburo (acetilene) e delle torce a batteria. Oggi, invece, le cavità sono facilmente visitabili attraverso un percorso “turistico” attrezzato e illuminate di tutto punto, come ho avuto modo di ammirare tre anni fa durante un’altra importante giornata ipogea, per cui si tratterà di una nuova, grande emozione potervi ritornare, ricordando quella visita di oltre sessant’anni fa, in una occasione solenne come quella programmata domani, 18 ottobre, quando sarà celebrato il centenario della Grotta Nuova.

Risale al lontano 1925 il momento in cui il valligiano Pietro Negro scoprì, casualmente, questa splendida cavità nel sistema carsico del monte Bernadia che poco più in là offre anche la grandiosità dell’Abisso di Vigant. Un anniversario, dunque, che merita di essere celebrato con tutto rilievo e questo avverrà durante una ricca mattinata messa a punto dal Comune di Lusevera, con la regia del sindaco Mauro Pinosa, e la collaborazione del Gruppo esploratori e lavoratori Grotte di Villanova. L’invitante programma comincerà già alle 9.30 con la visita al percorso turistico della Grotta Nuova fino a raggiungere il meraviglioso Salone Regina Margherita di Savoia. Alle 10.15 seguirà la Messa nel ricordo dei pionieri delle grotte celebrata da monsignor Luca Calligaro, arciprete di Tarcento e da pochi giorni nominato dall’arcivescovo di Udine anche parroco di Lusevera e Villanova. Quindi, nello stesso salone Margherita, ci sarà il saluto delle autorità, con il benvenuto del primo cittadino ad autorità e ospiti, e la consegna di riconoscimenti. Momenti festosi e celebrativi che saranno coronati dal concerto di musica classica dell’Orchestra giovanile Filarmonici Friulani (fiati e archi) che, con la direzione del maestro Alessio Venier, era stata già applaudita nella ricordata festa del 2022. Al termine delle cerimonie e del concerto in grotta la mattinata commemorativa si concluderà con un momento conviviale sulla suggestiva piazza panoramica coperta della frazione di Lusevera, quella che a Ferragosto ospita la tradizionale Sagra dell’Assunta.
Riassumendo un po’ di storia, era esattamente il 17 maggio 1925 quando Pietro Negro, daziere della sottostante Vedronza, fu incuriosito da una strana “fessura” che si insinuava nella roccia, tanto che ipotizzò che al suo interno si celasse qualcosa di importante essendo nota la presenza di numerose cavità e concrezioni sulla Bernadia. Si rivolse pertanto agli esperti del Circolo speleologico friulano, con sede a Udine, i quali riuscirono a calarsi per una ventina di metri oltre quella “fessura” ancora sconosciuta. E da quel momento cominciò un’intensa opera di ricerca e di esplorazione di quanto si andava via via scoprendo,per cui venne costituito il Gruppo esploratori e lavoratori Grotte di Villanova, oggi ancora attivo tanto da collaborare con il Comune nell’organizzazione della festa di domani: con Pietro e Luigi Negro c’erano Luigi, Guerrino, Alfonso, Fortunato, Giuseppe e Pietro Pinosa, il cognome più diffuso in zona. Mesi di assiduo lavoro consentirono di arrivare ben presto ad allestire un percorso fruibile anche dalle persone non esperte. E fra queste, pochi decenni dopo, ci sarei stato anch’io assieme ai miei amici di Nimis. Quanta emozione provai nel discendere quei gradini nella grotta, tanto che la ricordo ancora oggi come fosse ieri. E che sicuramente tornerò a provare domani!

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In copertina, il manifesto celebrativo con i fondatori del Gruppo esploratori e all’interno due immagini scattate durante la festa di tre anni fa.

