La vicenda della Stazione ferroviaria di Cividale del Friuli, dove il pronto intervento della Regione Fvg ha permesso il ripristino della segnaletica trilingue friulano-sloveno-italiano, deve far riflettere su come le iniziative a tutela del multilinguismo debbano essere portate avanti in maniera unitaria dai soggetti che rappresentano le minoranze. Per questo l’Assemblea della Comunità Linguistica Friulana che conta 150 Comuni friulanofoni aderenti – fin da subito nella vicenda si è mossa insieme con la Skgz, l’Unione culturale economica slovena.
“E se ce ne fosse stato bisogno – spiega il sindaco di Capriva del Friuli, Daniele Sergon, presidente dell’Aclif – avremmo coinvolto anche la minoranza tedesca, perché eventuali problematiche come quella della stazione cividalese, dove era stato sostituito il cartello trilingue che in precedenza indicava Cividale del Friuli, Cividât e Čedad, devono coinvolgere tutte le minoranze. Un diritto di una è un diritto di tutte, come anche l’attacco a un diritto fatto a una delle minoranze è un attacco a tutte e tre quelle presenti sul territorio regionale. In tal senso, ringraziamo di cuore l’Amministrazione regionale che è prontamente intervenuta per risolvere la questione”.
Sergon, assieme alla presidente del Skgz Ksenija Dobrila, aveva scritto una lettera alla Rete Ferroviaria Italiana – Direzione Operativa Infrastrutture Territoriali di Trieste e per conoscenza a Pierpaolo Roberti assessore regionale alle autonomie locali, funzione pubblica, sicurezza e immigrazione e a Marco Jarc, presidente Comitato istituzionale paritetico per i problemi della minoranza slovena in Italia. Nella missiva si sottolineava come la scritta trilingue presente a Cividale non solo ottemperava agli obblighi dell’articolo 10 della Legge di tutela della minoranza slovena n.38/01, ma anche rispondeva a finalità più ampie. “Riteniamo infatti – conclude Sergon – che, oltre alla base giuridica, è necessario aggiungere che il multilinguismo, come già sottolineato da altri attori istituzionali, è utile anche a promuovere il territorio del Friuli Venezia Giulia in chiave turistica e, in ultima analisi, a giustificare lo statuto speciale della Regione”. Da ultimo Aclif e Skgz hanno chiesto un’audizione del dirigente responsabile Rfi presso il Comitato Paritetico Per i problemi della minoranza slovena in Italia.

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In copertina, i presidenti Ksenija Dobrila (Skgz) e Daniele Sergon (Aclif).

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