(g.l.) Concluse le numerose e sentite celebrazioni di Tutti i Santi e della Giornata dei Defunti, oggi a Grado si festeggia la Basilica patriarcale di Sant’Eufemia e in particolare la sua dedicazione alla giovanissima martire – aveva soltanto 14 anni! – di Calcedonia, località dell’Asia Minore nei pressi dell’odierna Istanbul. La sua morte avvenne nel 303 dopo Cristo, ma l’intitolazione dell’antica Cattedrale isolana fu decisa oltre due secoli più tardi, esattamente nel 579.
Monsignor Nicola Ban
«La Festa della Dedicazione – ha sottolineato monsignor Paolo Nutarelli – ci invita a celebrare la bellezza della Comunità e che, quindi, ciascuno di noi è chiamato ad essere mattone per edificare la Comunità, anzitutto, con il sentimento dell’appartenenza e poi mettendo i propri carismi a servizio della comunione e dell’edificazione comunitaria. A presiedere la solenne Eucarestia, alle ore 10 in Basilica, accompagnata dalla Corale orchestrale Santa Cecilia, sarà monsignor Nicola Ban che in questo 2024 ha ricordato il XXV anniversario della sua ordinazione presbiterale: è bello pensare che il suo fruttuoso cammino pastorale è iniziato nella nostra Comunità». L’arciprete gradese ha quindi aggiunto: «Vogliamo con lui ringraziare il Signore per il dono del sacerdozio e per la bellezza della vocazione. Alla celebrazione, augurandoci che diventi una bella consuetudine, sono state invitate le Associazioni della nostra Grado per ricordare l’importanza del volontariato in Comunità».
Ma chi è don Nicola Ban? Nato esattamente cinquant’anni fa a Cervignano del Friuli, la sua formazione spirituale è maturata in parrocchia e nello scoutismo, come ricorda l’Azione Cattolica di Gorizia. Cresciuto nella cittadina in riva all’Ausa, ha maturato l’esperienza di fede proprio negli scout. Quella che lo ha portato a scoprire anche la chiamata al sacerdozio. Nominato assistente diocesano per l’Acr nel 2000, il suo campo di apostolato anche oggi è rappresentato dai giovani attraverso la pastorale loro dedicata e quindi dalla formazione dei futuri sacerdoti.
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In copertina, la Basilica patriarcale di Sant’Eufemia e qui sopra il suo interno: un preziosissimo gioiello storico e architettonico di Grado.
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