Carlo da Carona fu il maggiore degli artisti lombardi che operarono in Friuli nel ‘500: una tradizione che affonda le radici in epoca patriarcale e che successivamente fu favorita anche dalla Serenissima. Protagonista assoluto di questa lunga stagione friulana dei maestri cosiddetti “comacini”, l’opera di Carlo da Carona è ancora conservata in tanti luoghi di culto delle diocesi di Udine, Gorizia e Pordenone. Proprio in uno di questi luoghi, la Chiesa di San Michele Arcangelo nella frazione di Sant’Andrat del Judrio, a Corno di Rosazzo, venerdì 27 settembre, alle ore 18, verrà inaugurata la mostra fotografica che la Società Filologica friulana ha realizzato sull’opera dello scultore lombardo unitamente ad un ponderoso catalogo (“Carlo da Carona in Friuli. Guida alle opere”, 312 pagine), in collaborazione con la Regione Fvg e la Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia. Sarà proprio uno degli autori della pubblicazione, Vieri Dei Rossi, ad illustrare la figura e il patrimonio artistico attribuito allo scultore lombardo nella chiesetta che conserva una sua opera, la statua di San Michele, proprio a ridosso della festa liturgica dedicata all’Arcangelo che sarà celebrata nello stesso tempietto domenica 29 settembre dalla Parrocchia di Corno di Rosazzo.
La mostra sarà visitabile nei pomeriggi del 28 e 29 settembre, dalle 15 alle 18, sotto la guida del volontari del gruppo Fai di Cividale. La statua di San Michele di Visinale risale al 1545 ed è un manufatto emblematico dell’opera del Carona in Friuli. La Basilica di Aquileia, le Pievi di Moggio e Rosazzo, il Duomo di Udine e la Chiesa di Fiumicello sono alcuni dei tanti luoghi di culto che conservano importanti testimonianze dell’artista lombardo. L’iniziativa è promossa dal Circolo culturale Corno e dalla stessa Filologica Friulana con il patrocinio del Comune e della Parrocchia di Corno di Rosazzo.
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In copertina, la statua di San Michele Arcangelo a Sant’Andrat del Judrio.
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