(g.l.) Ultima celebrazione ieri pomeriggio, in una Cattedrale gremita, dell’arcivescovo emerito Andrea Bruno Mazzocato in procinto di lasciare Udine dopo quasi quindici anni di apostolato. Il presule ha presieduto, infatti, la Messa di commiato dal Friuli, presenti decine di sacerdoti con i vertici della Chiesa udinese: in Duomo è stato accolto dall’arciprete Luciano Nobile e dal vicario generale Guido Genero. Mazzocato, che ora ricopre il ruolo di amministratore apostolico, cederà il testimone il 5 maggio al nuovo titolare dell’Arcidiocesi dei Santi Ermacora e Fortunato al suo successore monsignor Riccardo Lamba.
Il solenne rito – come informa una nota dell’Arcidiocesi, una delle più vaste e importanti d’Italia – è stato animato dalla Cappella musicale del Duomo che al termine della celebrazione ha intonato il Te Deum, in segno di ringraziamento a Dio per quanto fatto da monsignor Mazzocato durante la sua permanenza nel capoluogo friulano. «Amerò sempre la Chiesa di Udine. Riposerò in questa Cattedrale accanto ai miei predecessori», ha concluso la sua omelia aggiungendo: «La Chiesa di Udine resterà comunque la mia Chiesa da amare e da aiutare, pur con una certa distanza fisica». Inattesa, ma graditissima, la conclusione dell’omelia, pronunciata in friulano. Una lingua che l’arcivescovo Mazzocato ha cercato fino all’ultimo di portare al riconoscimento liturgico, con l’approvazione del Messale romano in friulano mancata per un soffio lo scorso novembre. «Cjars fradis e sûrs, gracie di cûr pai agns che la providence nus à regalât di vivi insieme e mandi a ducj, tal non dal Signôr», ha concluso tra gli applausi.
La guida di monsignor Mazzocato è stata preziosa e ha seminato tanto di positivo nella società friulana, in particolare nel lavoro con i giovani. Lo ha detto l’assessore regionale alla Salute, Disabilità e Protezione civile. Nel passaggio di consegne con il nuovo presule c’è un’ideale staffetta – queste le considerazioni dell’esponente della Giunta Fvg – all’insegna di un senso della comunità in cui possono ritrovarsi sia i credenti sia tutte le persone di buona volontà, grazie al magistero episcopale attento alle sofferenze ma anche agli slanci e alle pulsioni solidali della nostra società regionale. Fermarsi a riflettere, guardarsi dentro e misurare la realtà con i valori più profondi e con la fede come è accaduto ieri nella concelebrazione di monsignor Mazzocato – è stato il pensiero del rappresentante dell’Esecutivo regionale – è qualcosa di benefico per tutti, specie per chi è chiamato ad assumere decisioni su delega e con la fiducia dei cittadini.
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In copertina, l’ultima benedizione dell’arcivescovo Mazzocato alla Chiesa udinese; all’interno, il suo arrivo in Duomo e la Metropolitana gremita per la festa dedicata al presule che lascia il Friuli.
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